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Questo articolo è stato pubblicato il 05 luglio 2012 alle ore 11:10.

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Cotto e mangiato: il nuovo Consiglio Rai, dopo giorni di rinvii e nulla di fatto, è scaturito come d'incanto dalla commissione di Vigilanza. La sostituzione di un commissario del Pdl, dissidente, con un commissario di un altro gruppo, Nicola Viespoli, ha avuto come risultato che il Pdl, insieme alla Lega, ha conquistato quattro dei sette consiglieri nominati dalla Vigilanza. Nella prima votazione quel voto era andato a Flavia Piccoli Nardelli, che adesso resta invece fuori dal consiglio Rai, mentre il Pdl avrebbe avuto solo tre consiglieri.

Si tratta di consiglieri figli della spartizione partitica, in parte sono frutto del tentativo di andare oltre la lottizzazione, sia nella figura del presidente, Anna Maria Tarantola e del consigliere del Tesoro, Marco Conti, sia dei due consiglieri che il Pd ha designato ma su indicazione di quattro associazioni, e cioè Gherardo Colombo e Benedetta Tobagi.

Antonio Verro, Guglielmo Rositani, Antonio Pilati, Luisa Todini, designati dall'asse rinato Pdl-Lega, e Rodolfo De Laurentiis, confermato dall'Udc, sono figli della vecchia lottizzazione e a quella dovranno dar conto nelle loro scelte, anche se Pilati è uno dei migliori economisti dei media in circolazione e Luisa Todini un'imprenditrice di successo.

Nelle scelte concrete – le direzione dei Tg e delle reti che resteranno competenza dell'intero consiglio – si vedrà se le dichiarazioni d'indipendenza che oggi pioveranno, saranno confermate dai fatti.

Le scelte immediate per il nuovo Cda, in ogni caso, riguarderanno il direttore generale (Subitosi avrà l'unanimità o emergerà una rosa con dentro anche il suo nome?) e poi la delega dei poteri che il Governo ha chiesto agli altri consiglieri per il presidente Tarantola. E i trecento curricula presentati in Vigilanza? Carta straccia. I partiti si tengono in mano il giocattolo. Sperando che non si rompa….

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