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Questo articolo è stato pubblicato il 05 luglio 2012 alle ore 09:06.

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Enav, il pm chiede il processo per Grossi (Ansa)Enav, il pm chiede il processo per Grossi (Ansa)

ROMA - Per Marina Grossi, ex amministratore delegato della Selex Sistemi Integrati, è la seconda richiesta di rinvio a giudizio. È stata presentata dai pubblici ministeri della procura della Repubblica di Roma, Paolo Ielo e Giovanni Bombardieri. L'indagine è quella sulle presunti irregolarità legate all'assegnazione di appalti da parte dell'Enav, l'ente nazionale di assistenza al volo. Oltre alla Grossi, moglie dell'ex amministratore delegato di Finmeccanica, Pierfrancesco Guarguaglini, l'atto giudiziario dei pm Ielo e Bombardieri chiama in causa tre società e cinque persone.

Il filone investigativo riguarda la corruzione di un membro del consiglio di amministrazione di Enav, Ilario Floresta. Con Marina Grossi e lo stesso Floresta rischiano di finire sotto processo altri personaggi già noti alla procura di Roma. Sono in ballo, infatti, l'imprenditore Tommaso Di Lernia, titolare della società "Print Sistem"; il commercialista Marco Iannilli, titolare della "Arc trade": il faccendiere Lorenzo Cola, ex consulente esterno di Finmeccanica; Manlio Fiore, ex direttore commerciale di Selex Sistemi integrati. Le società coinvolte sono Selex SI, "Arc trade" e "Print Sistem". A tutti gli imputati, per fatti avvenuti tra il 2009 e il 2010, è contestato il concorso in corruzione. Il filone di indagine culminato nella richiesta di rinvio a giudizio degli imputati è quello delle dazioni a Floresta, espressione del Pdl all'interno del Cda Enav, per garantire a Selex SI senza gara l'appalto per la realizzazione del sistema Ads-b, che consente il monitoraggio continuo degli aerei in volo.

Secondo l'accusa Iannilli, in accordo con Cola, che a sua volta avrebbe operato d'intesa con Grossi e con Fiore, avrebbe promesso a Floresta 15mila euro al mese su conti intestati allo stesso esponente del cda in Egitto e attraverso società cipriote riconducibili a Di Lernia. Nel capo di imputazione si legge che Iannilli avrebbe dato a Floresta, inoltre, 299mila euro per l'acquisto di una sua casa, della quale voleva sbarazzarsi, a El Gouna (Hurghada), in Egitto, e avrebbe inoltre promesso di assegnare una commessa relativa all'Ads-b a una società alla quale era legato suo figlio. Quella depositata dai pm Ielo e Bombardieri è la seconda richiesta di rinvio a giudizio nei confronti di Marina Grossi. La prima, relativa al presunto giro di false fatturazioni, è già al vaglio del giudice per l'udienza preliminare e la prossima udienza è fissata per il 21 settembre. (M. Lud.)

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