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Questo articolo è stato pubblicato il 05 luglio 2012 alle ore 16:45.

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Torna in "rosso" il bilancio della Santa Sede, il governo centrale della Chiesa universale. Il consolidato del 2011, infatti, presenta un disavanzo di 14,8 milioni, contro l'utile registrato nel 2010 di quasi 10 milioni di euro, avanzo che era arrivato dopo tre anni sempre di conti in negativo. E lo Ior - la "banca vaticana" al centro di una vicenda che ha visto una crisi di vertice con il licenziamento del presidente - taglia il dividendo: 49 milioni di euro destinati alla carità del papa – il cosiddetto "Obolo di san Pietro" – contro i 55 dello scorso anno e i 50 del 2010.

I capitoli di spesa più impegnativi quelli del personale
I conti sono stati esaminati dal consiglio di cardinali per lo Studio dei problemi organizzativi ed economici della Santa Sede, presieduta dal segretario di Stato vaticano, cardinale Tarcisio Bertone. La riunione si é svolta lunedì e martedì scorso, e vi hanno preso parte i 15 cardinali membri della commissione, oltre ai vertici del Governatorato dello Stato Città del Vaticano, della Prefettura per gli Affari Economici, della Radio Vaticana e dello Ior. All'incontro ha presentato una sua relazione anche Maurizio Prato, uno dei revisori internazionali che certificano i conti della Santa Sede e noto manager di aziende pubbliche italiane. «I capitoli di spesa più impegnativi - spiega il comunicato vaticano - sono stati quelli relativi al costo del personale che, al 31 dicembre, contava 2.832 unità, e ai mezzi di comunicazione sociali, considerati nel loro complesso. «Su tale risultato - precisa la nota - ha influito l'andamento negativo dei mercati finanziari mondiali che non ha consentito di raggiungere gli obiettivi preventivati».

Bilancio in rosso per 18 milioni
Il bilancio della Santa Sede comprende le spese per i dicasteri vaticani, la Segreteria di Stato, le nunziature, nonché per i media come la Radio Vaticana e l'Osservatore Romano, è in rosso complessivamente per 18 milioni. Al bilancio della Santa Sede contribuiscono anche le Chiese del mondo: il contributo é passato dai 27,3 milioni di dollari del 2010, ai 32,1 del 2011. Un ulteriore finanziamento é arrivato anche dagli ordini religiosi, cresciuto dai 747.596 dollari del 2010 ai 1,2 milioni del 2011.

In utile il Governatorato, forte l'apporto dei Musei vaticani
In utile - stabile rispetto al 2010 - invece il Governatorato della Città del Vaticano - amministrazione autonoma ed indipendente da uffici, dicasteri, nunziature e organismi della Santa Sede, che impiega 1.887 persone - che ha chiuso il consuntivo del 2011 con un attivo di 21,8 milioni di euro.
Particolarmente significativo è stato l'apporto dato dai Musei Vaticani, i quali hanno prodotto ricavi che passano da 82,4 milioni di euro del 2010, a 91,3, per un totale di più di 5 milioni di visitatori. Negli anni precedenti - situazione denunciata dall'ex segretario del Governatorato, monsignor Carlo Maria Viganò, con clamore mediatico dovuto al fatto che le sue annotazioni riservate sono finite sui giornali nel quadro dei Vatileaks - il bilancio del "municipio" vaticano erano invece in disavanzo (sette milioni nel 2009 e 15 milioni nel 2008).

Presentata la situazione finanziaria dello Ior
Paolo Cipriani, direttore generale dell'Ior, ha presentato la situazione economica dell'Istituto al consiglio dei cardinali a cui è seguito un dibattito, «nell'ambito del quale sono stati forniti ai Padri Cardinali opportuni chiarimenti». Hanno preso parte alla riunione che si è svolta ieri e l'altroieri, come di consueto, i vertici della Prefettura degli affari economici (Versaldi e Vallejo Balda), del Governatorato (Bertello e Sciacca) i vertici dell'Apsa (Calcagno e Mistò) e, su invito di Bertone, i vertici della Radio Vaticana (Lombardi e Gasbarri).

Trasparenza, padre Lombardi: siamo sulla buona strada
Sul tema della trasparenza delle finanze vaticane, il portavoce padre Lombardi ha commentato: «Ci sembra di essere sulla buona strada. Abbiamo iniziato un cammino e questa é una tappa significativa», commentando l'esame di ieri all'assemblea di Moneyval, a Strasburgo. Il responso del Consiglio d'Europa arriverà tra un mese.

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