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Questo articolo è stato pubblicato il 05 luglio 2012 alle ore 14:10.

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La vita non ha prezzo. Forse anche per questo – si sarà detto Antonio De Masi, cinquantenne imprenditore meccanico di Rizziconi nella Piana calabrese di Gioia Tauro – va difesa soprattutto in casa e nei luoghi di lavoro. E così, partendo da una delle aree economicamente più disastrate d'Europa, ha brevettato nel mondo una cellula di sicurezza a moduli che è in grado di resistere al crollo in caduta verticale di 9,3 tonnellate e di 8,3 tonnellate in pressione orizzontale. All'interno della cellula – proprio grazie alla modularità – può dunque trovare rifugio un numero variabile di persone.

La cellula tipo che forma un tunnel di pochi centimetri di spessore è di 1,5 metri in lunghezza, 1,2 metri in larghezza e 2,3 metri in altezza. Può ospitare in media 4/6 persone e il costo è di 2.200 euro. La richiesta potenziale si aggira intorno al milione di prodotti all'anno.
In caso di terremoto questa cellula di sicurezza può rappresentare il primo soccorso per famiglie (un guscio domestico) e lavoratori (una cella di sicurezza) e nei prossimi giorni – non a caso - prenderà la via dell'Emilia dove l'imprenditore calabrese metterà a disposizione dei comuni colpiti dal terremoto 10 strutture.

L'idea – in realtà – è stata solo accelerata dal drammatico sisma emiliano. Nella testa di questo imprenditore – che negli anni Novanta chiuse per protesta perché assalito dalla violenza delle cosche mafiose che da quel momento ha sempre denunciato – l'idea era già sorta dopo il terremoto due anni fa in Giappone.

Da allora ricerca e lavoro, lavoro e ricerca. Decine di prototipi distrutti e circa 300mila euro investiti per arrivare infine a brevettare un prodotto di sicurezza modulare per edifici residenziali, industriali e commerciali.
La cellula di sicurezza è costruita in acciaio ricoperto di pannelli all'esterno con una rete di protezione o in lamiera di acciaio anche forata come protezione antidetriti. I moduli si montano in 10 minuti e possono essere ospitati all'interno di qualunque spazio idoneo nell'edificio: da un corridoio ad una stanza, luoghi comunque che possano essere facilmente raggiunti in caso di terremoto. "C'è luce tra struttura e pareti – spiega Antonio De Masi – perché possa essere non solo montata ma perché sia chiaro che non è un'opera edile ma un prodotto a garanzia della sicurezza".

Se il mercato risponderà, visto che la consegna è garantita al massimo entro 40 giorni, il Gruppo De Masi, che attualmente occupa circa 160 persone nella Piana, potrà assorbire nuova occupazione in un'area dove la richiesta di lavoro è quotidiana per migliaia di persone.

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