Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 06 luglio 2012 alle ore 18:44.

My24

Pdl e Lega sugli scudi contro la "legge Rosarno", che allinea l'Italia all'Europa con una stretta contro l'assunzione illegale di immigrati irregolari ma lascia spazio anche a una sanatoria per chi autodenuncia il lavoro nero. Maurizio Gasparri, capogruppo degli azzurri al Senato, annuncia che spulcerà il provvedimento, ancora nelle mani dei tecnici ministeriali dopo il via libera del Cdm: «Non vorremo che dentro questa norma si celasse una qualche forma di sanatoria, che potrebbe attrarre addirittura ingressi di clandestini nel nostro Paese».

Lega: iniziativa scellerata
Stessa linea per il presidente dei deputati leghisti, Gianpaolo Dozzo: «Sembra che il Governo voglia procedere ad una sanatoria di immigrati clandestini», una «scellerata iniziativa» su cui la Lega promette battaglia. La regolarizzazione del lavoro irregolare passando per il recepimento della disciplina comunitaria in materia di sanzioni e per i datori di lavoro piace invece a Futuro e Libertà: un «fatto di civiltà e di legalità», per il capogruppo alla Camera, Benedetto Della Vedova, che ribatte ai critici: «intendete difendere l'evasione fiscale, lo sfruttamento e l'illegalità?».

Pd: passo decisivo contro il lavoro nero
Positivo anche il commento di Nicodemo Oliverio, capogruppo Pd in commissione Agricoltura della Camera, che pone l'accento sul ruolo del decreto per la lotta al lavoro nero: «Il caporalato, diffuso in molte aree territoriali specie nel mezzogiorno, viene con queste norme messo a dura prova e a beneficiarne sarà l'intero paese». Per il collega di partito Andrea Sarubbi, il Governo «ha finalmente iniziato a scardinare il circolo vizioso fra illegalità, sfruttamento e violazione dei diritti dei migranti».

Rischio contensioso anziani-badanti
Tra gli obiettivi dichiarati del Dlgs c'è dunque la lotta all'utilizzo senza scrupoli di manodopera straniera irregolare - da qui, la denominazione di "legge Rosarno", località calabrese famosa per il fenomeno del caporalato - ma la previsione di una fase transitoria e del "ravvedimento operoso", che preclude ulteriori sanzioni per il datore che autodenunci il lavoro irregolare, mira anche a ridurre il rischio di contenzioso e conflitti tra due categorie di soggetti deboli molto numerosa e diffusa sul territorio: badanti e anziani assistiti. Una conseguenza prevedibile, senza una procedura di accompagnamento al nuovo regime, visto che il decreto prevede il riconoscimento del permesso di soggiorno all'immigrato irregolare che denunci datore di lavoro.

L'auspicio delle commissioni parlamentari
Anche per questo, al momento della prima approvazione dello schema di decreto da parte del Consiglio dei ministri, nell'aprile scorso, il ministro della Cooperazione Andrea Riccardi aveva espresso l'auspicio di una norma transitoria, che peraltro ritorna nei vari pareri (favorevoli con osservazioni) sullo schema di decreto espressi dalle commissioni parlamentari. L'invito ricorrente al Governo è infatti quello di dare il tempo, soprattutto a «datori di lavoro persone fisiche nel caso di impiego a fini privati» (vedi anziani e famiglie che pagano in nero le badanti clandestine), per «adeguarsi in tempi congrui alla nuova disciplina evitando così sanzioni più gravi».

Livia Turco (Pd): provvedimento di buon senso
Contro le censure del Pdl si scaglia Livia Turco, responsabile Immigrazione Pd: «non ha letto i pareri favorevoli, approvati a maggioranza, dalle commissioni di Camera e Senato». il Parlamento, spiega, «ha posto al governo alcune condizioni, tra cui esattamente la norma transitoria che prevede, compatibilmente con la normativa comunitaria, che i datori di lavori possano adeguarsi in tempi congrui alla nuova disciplina senza incorrere in gravi sanzioni». E conclude: «si tratta di un provvedimento di buon senso, che non ha nulla a che vedere con una sanatoria».

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi