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Questo articolo è stato pubblicato il 06 luglio 2012 alle ore 21:03.

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BOLOGNA - «Diciamo che la spending review è necessaria, è un primo passo nella direzione giusta, ci sono delle cose interessanti, però è come pensare quando c'è una casa danneggiata di fare un piccolo intervento di manutenzione, quando invece dobbiamo pensare a ricostruire tutta la casa. Quindi, bene il primo passo ma bisogna andare avanti con maggiore decisione, maggiore determinazione».

Questo il commento del presidente di Confindustria Giorgio Squinzi sul contenuto della spending review appena approvata. Un giudizio che, seppure in sintesi abbastanza positivo, nel dettaglio non lesina qualche critica: «Quello che mi preme segnalare - ha ripreso Squinzi - è una cosa che seppur non direttamente legata al provvedimento, è molto grave: la mancata riconversione del Decreto legge 74 per le province terremotate. Non è stata accolta la richiesta di prorogare gli adempimenti fiscali e contributivi fino a giugno del 2013 e allo stesso modo non è stata accolta la riduzione dell'Ires. Ecco, questo mi sembra che sia inaccettabile».

A Bologna per la Graduation Reunuion di Alma Graduate School, Squinzi ha presenziato a una tavola rotonda accanto all'ex presidente del Consiglio e della Commissione Ue Romano Prodi di cui, durante il dibattito moderato dal direttore del Sole 24 Ore, Roberto Napoletano, ha parlato come di uno dei pochi leader europei di peso. Un assist che ha prodotto poi un inevitabile paragone con Mario Monti: alla domanda se in Italia vedeva attualmente leader dello stesso spessore del Professore, Squinzi ha riflettuto qualche attimo, forse un po' troppo, per concludere laconicamente: «Sicuramente lo stesso presidente Monti è un leader europeo, è stato otto anni in Europa, sa che cos'è l'Europa, conosce la necessità di andare in Europa con più decisione».

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