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Questo articolo è stato pubblicato il 07 luglio 2012 alle ore 08:14.

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Cacciabombardieri italiani in azione contro i talebani. I jet Amx vengono impiegati nei raid in corso in questi giorni nella provincia di Farah dove i quattro velivoli italiani sono mobilitati insieme ad altri jet alleati, agli elicotteri da attacco Mangusta e ai velivoli teleguidati Predator. Un concentramento di forze richiesto dall'operazione “Rete di gamberi” che vede 3 mila militari italiani, statunitensi e afghani in azione contro gli insorti in particolare nel distretto caldo del Gulistan dal quale è previsto che gli italiani si ritirino in ottobre lasciando il presidio di quell'area alle sole forze afghane.
I bombardamenti aerei italiani hanno preso il via nel febbraio scorso dopo che il ministro della Difesa Giampaolo Di Paola aveva informato le commissioni Difesa di Camera e Senato che «tutti i mezzi che abbiamo useranno tutte le loro capacità perché abbiamo il dovere, oltreché il diritto, di difendere i nostri militari, gli amici afghani e gli alleati». Dal 2008, anno in cui furono schierati a Herat i bombardieri Tornado poi sostituiti l'anno successivo dai più leggeri Amx, i jet italiani avevano risentito della limitazione "politica" che ne consentiva l'impiego in missioni di ricognizione ma non di bombardamento. Dopo l'annuncio di Di Paola la Difesa non ha più fornito informazioni circa le operazioni effettuate dai cacciabombardieri Amx nella versione aggiornata "Acol" del 32° e 51° stormo dell'aeronautica militare. Le ultime notizie ufficiali circa il task group "Black Cats" risalgono al l° novembre dell'anno scorso quando i jet superarono le 4mila ore di volo e le 1.500 sortite sull'Afghanistan.
A differenza di molti Paesi alleati che forniscono informazioni e persino video circa i raid aerei effettuati sull'Afghanistan, la Difesa italiana mantiene il riserbo sull'impiego degli Amx. Nessuna notizia sul numero di missioni da bombardamento effettuate, sul numero di ordigni a guida laser e satellitare impiegati o sulle perdite inflitte al nemico. Un silenzio determinato anche dalle crescenti tensioni tra le forze alleate e il Governo afghano per le vittime civili provocate accidentalmente dai militari alleati e in particolare dai raid aerei. I jet italiani applicano regole d'ingaggio divenute progressivamente sempre più restrittive allo scopo di ridurre i rischi di danni alla popolazione e che impediscono di sganciare ordigni in presenza anche solo supposta di civili e impongono l'impiego di bombe sottopotenziate per limitarne il raggio d'azione.
Le fonti sentite da Il Sole 24 Ore non hanno potuto rivelare dettagli ma hanno confermato un impiego bellico costante che ha visto i jet italiani intervenire più volte negli ultimi cinque mesi con bombardamenti di precisione richiesti dal comando di Herat e da quello aereo alleato di Kabul soprattutto per fornire appoggio a reparti terrestri caduti nelle imboscate tese dai talebani. Le coppie di Amx vengono impiegate dal comando Nato dove necessario, anche in aree distanti da Herat e in settori diversi da quello occidentale raggiungibili grazie ai rifornimenti in volo.
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