Storie, i libici alle urne. Habiba, il primo voto a 97 anni. Zahara: siamo liberi
La Libia, in massa, si sta recando alle urne oggi per eleggere l'Assemblea costituente, le prime elezioni democratiche dopo oltre quattro decenni. A Tripoli fin dalle prime ore del mattino si sono registrate lunghe code, nei principali quartieri a Sud di Bengasi diversi seggi sono rimasti chiusi a causa di disordini provocati dai militanti indipendentisti della regione. Di seguito ecco le storie della gente che in massa si è recata ai seggi per votare. Un cambio di stagione dopo 40 anni di regime dittatoriale
dal nostro inviato a Tripoli Roberto Bongiorni7 luglio 2012
6. SANSAU ABEIDI, 30 anni - Dottore

DISARMARE LE MILIZIE.
"Sono emozionata. Oggi finalmente respiriamo la libertà. Non si può descrivere. Ma dobbiamo fare di tutto perché il paese, che oggi è sommerso dalle armi, sia sicuro. Bisogna disarmare le milizie e ritirare le pistole e fucili a tutti i cittadini libici che le hanno nascoste in casa. Solo così, con un esercito nazionale forte, potremo sviluppare il Paese e assicurare alla giustizia i tanti criminali che sono ancora in circolazione"
©RIPRODUZIONE RISERVATA