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Questo articolo è stato pubblicato il 08 luglio 2012 alle ore 08:11.

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ROMA
L'Iva resta la malata cronica di questa recessione. La flessione dell'1,1% dei primi cinque mesi dell'anno, pari a meno 467 milioni, «risente della stagnazione della domanda interna in particolare nel comparto dei beni di consumo durevoli». Tanto che se a sostenere l'Iva è solo il prelievo sulle importazioni (+4,1%) mentre sui consumi interni l'imposta sul valore aggiunto il calo resta pesante (-2,1%) ma in leggero recupero rispetto al primo quadrimestre (-2,2%).
E la flessione - sottolinea ancora il ministero dell'Economia nella nota diramata ieri sulle entrate tributarie da gennaio a maggio 2012 - è solo parzialmente compensata dagli effetti dell'aumento dell'aliquota ordinaria dal 20 al 21% introdotto con la manovra della scorsa estate.
Al di là dell'Iva, le entrate nei primi 5 mesi dell'anno presentano segnali di risveglio. Il gettito è arrivato a 149,540 miliardi, in aumento del 2,5% (+3,695 miliardi). Ma per avere un quadro attendibile, ha spiegato ieri il sottosegretario all'Economia, Vieri Ceriani, bisognerà attendere i dati di tutta l'autotassazione in scadenza a luglio e aperta fino al 20 agosto. Comunque il segnale va letto positivamente. «Nel complesso, ha aggiunto Ceriani, pur in presenza di una congiuntura fortemente negativa, la dinamica delle entrate tributarie registra, per effetto delle misure correttive varate a partire dalla seconda metà del 2011, una tendenza alla crescita a ritmi superiori rispetto all'analogo periodo dello scorso anno». Senza considerare che «c'è sempre un ritardo tra l'andamento del ciclo economico e i versamenti».
Se la recessione si aggraverà, inoltre, «è ipotizzabile, dice Ceriani, che ci dovremo aspettare una variazione delle entrate». E forse anche un cambiamento di comportamento dei contribuenti. «Data la situazione generale dell'Economia, ci aspettiamo che venga sfruttata di più rispetto al passato la possibilità di dilazionare i pagamenti», spiega il sottosegretario.
Il risultato positivo raggiunto consente un recupero dell'1,2% rispetto al mese di aprile. Tuttavia, per un confronto omogeneo, spiega la nota dell'Economia, si evidenzia che al netto dell'imposta sostitutiva una tantum sul leasing immobiliare rilevata nel mese di aprile 2011, si registra una crescita tendenziale del 3,4 per cento.
Se si scende nel dettaglio delle entrate le imposte dirette segnano un +1% (+735 milioni di euro). L'Irpef, chiamata ostinatamente Ire dal Dipartimento, segna comunque una contrazione (-374 milioni) che riflette l'andamento negativo delle ritenute dei lavoratori autonomi con un meno 3,3% e di quelli pubblici (-0,4%). L'Ires, in attesa dell'autotassazione, segna ancora un dato positivo (+46 milioni), mentre più consistente è la crescita dell'imposta sulle ritenute e i redditi di capitale (+34% pari a 821 milioni in più) su cui ha giocato in favore dell'Erario il nuovo regime di tassazione delle rendite finanziarie, introdotto la scorsa estate.
La regina delle imposte per il mese di maggio è l'accisa sulla benzina. Puntualmente modificata per fra quadrare i conti in più di un provvedimento d'urgenza, ha assicurato all'Erario in questi primi cinque mesi 1,7 miliardi di euro con una crescita di quasi il 24 per cento.
Per restare nel campo delle imposte indirette, nonostante la flessione dell'Iva il comparto fa segnare un incremento complessivo del 4,1% assicurando all'Erario quasi 3 miliardi di euro. Al netto dell'una tantum sul leasing immobiliare la crescita del prelievo indiretto è stata pari al 5,9%. In aumento di quasi il 40% il gettito dell'imposta sulle transazioni legato soprattutto al fatto che negli anni passati i contribuenti hanno utilizzato "ricchi" crediti d'imposta. Esauriti questi il prelievo è aumentato.
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CHI SALE E CHI SCENDE

+2 miliardi
Imposta di bollo
Questa voce segna un +148,8% a gennaio-maggio 2012 rispetto allo stesso periodo del 2011 dovuto alle modifiche apportate nella seconda metà del 2011 alle tariffe di bollo applicabili su conti correnti, strumenti di pagamento, titoli e prodotti finanziari, nonché all'anticipo del versamento dell'acconto sull'imposta di bollo
+735 milioni
Imposte dirette
Nel complesso, le imposte dirette segnano un aumento dell'1% nei primi cinque mesi dell'anno. Ma mentre l'Ire (imposta sul reddito, cioè l'Irpef) cala dello 0,6%, l'Ires (imposta sul reddito delle società) aumenta del 2,7%
–467 milioni
Incassi Iva
L'imposta sul valore aggiunto, complice la recessione che ha colpito i consumi, segna un calo dell'1,1% a gennaio maggio 2012 rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Questo nonostante l'aumento dell'aliquota ordinaria dal 20 al 21% sia stato introdotto con la manovra della scorsa estate
–244 milioni
Entrate relative ai giochi
Nel complesso, gli incassi calano del 4,2%. Il trend è positivo per le lotterie istantanee (+6,1%) mentre risultano in calo le entrate relative ai proventi del lotto (-7,0%, che in valore assoluto significa -198 milioni di euro)

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