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Questo articolo è stato pubblicato il 08 luglio 2012 alle ore 19:58.

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Il presidente siriano Bashar al AssadIl presidente siriano Bashar al Assad

Il presidente siriano Bashar al Assad, in un'intervista all'emittente televisiva tedesca Ard punta il dito contro gli Stati Uniti accusandoli di essere «coinvolti nel conflitto in Siria». Non solo. Il leader siriano ha inoltre accusato Washington di «sostenere e proteggere i ribelli per destabilizzare il Paese».

Secondo un testo dell'intervista preparato già il 5 luglio, Assad avrebbe spiegato il suo rimanere in Siria con il fatto di voler «fronteggiare» le sfide del Paese. «Il presidente non scappa via di fronte alle sfide e ora noi abbiamo una sfida nazionale in Siria». E rimanere, ha aggiunto Assad «significa che si è forti del sostegno del popolo».

Intanto, continuano senza sosta le violenze in Siria tra il regime e le forze di opposizione ad Assad. Oggi almeno 35 persone sono rimaste uccise, e tra queste 17 civili, secondo quanto riferisce l'Osservatorio siriano per i diritti dell'uomo (Sohr), Organizzazione non governativa con sede nel Regno unito. Le forze del regime di Bashar al Assad stanno bombardando le roccaforti dei ribelli di Qusayr e Rastan, nella provincia di Homs, nel centro della Siria, ha detto l'Ong.
«Violenti scontri sono scoppiati prima dell'alba tra le forze del regime e i ribelli nelle vicinanze di Qusayr, accompagnati da intensi bombardamenti su Qusayr e sui villaggi limitrofi», ha riferito all'Afp Rami Abdel Rahman, direttore dell'Ong. Bombardamenti e scontri tra esercito e ribelli sono in corso anche nella città di Rastan.

Kofi Annan è a Damasco
E che la situazione si stia sempre più radicalizzando lo evidenzia anche l'anticipo della missione a Damasco - prevista lunedì - di Kofi Annan, inviato in Siria per le Nazioni Unite e la Lega araba. Annan è arrivato a Damasco domenica sera. Lo ha detto all'Afp il suo portavoce Ahmed Fawzi specificando che Annan è giunto stasera a Damasco, per colloqui con il presidente Bashar al Assad». Si tratta della terza visita di Annan in Siria da quando gli è stato dato l'incarico di tentare di risolvere la crisi in corso dal marzo 2011.

Hillary Clinton: si rischia un attacco catastrofico
L'annuncio di Damasco è arrivato poco dopo l'allarme lanciato dal segretario di Stato Usa, Hillary Clinton che da Tokyo dove si è conclusa la Conferenza dei donatori per l'Afghanistan, ha detto senza mezzi termini che «prima finiscono le violenze nel Paese e più alte sono le possibilità di risparmiare al governo siriano un «attacco catastrofico». Un'aggressione che «sarebbe molto pericolosa non solo per la Siria ma per tutta la regione», ha aggiunto la Clinton, commentando il fallimento del piano di pace di Kofi Annan per la Siria.

Ban Ki-moon: da Assad serve un cambiamento fondamentale
Ed anche per il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, anche a lui a Tokyo, «non è possibile continuare così, Bashar al-Assad deve capire che serve un cambiamento fondamentale». «Il popolo siriano ha sofferto troppo e troppo a lungo - ha affermato -. Spero sinceramente che i Paesi membri del Consiglio di sicurezza dell'Onu affrontino la questione in modo più serio, condividendo le responsabilità intraprendendo azioni collettive al più presto».

Inoltre, in un'intervista a Le Monde, Annan è nuovamente tornato sulle accuse a Russia e Cina di ostacolare i piano di pace. «Si dice poco invece - ha detto - altri paesi che inviano armi, denaro e continuano ad avere presenza sul territorio».

Damasco simula attacco dal mare
Ma il regime di Assad non accenna a fare passi indietro. La marina siriana ha condotto nel fine settimana una esercitazione militare con munizioni vere, lanciando missili da terra e dal mare, allo scopo di «simulare uno scenario di difesa in caso di attacco a sorpresa dal mare», ha riferito oggi l'agenzia ufficiale siriana Sana.

«La marina ha effettuato l'esercitazione con successo, rispondendo a un ipotetico attacco e distruggendo con una grande precisione gli obiettivi definiti», ha riferito l'agenzia di stampa. Il ministro della Difesa, il generale Daoud Rajha, che ha assistito all'esercitazione, si è congratulato per la «performance eccezionale delle forze navali, che hanno dimostrato il loro alto livello di addestramento al combattimento e la loro capacità di difendere le coste siriane da qualsiasi aggressione».

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