Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 09 luglio 2012 alle ore 17:41.

My24
Demi Moore nel film "Soldato Jane"Demi Moore nel film "Soldato Jane"

Sarà perché è tradizionalmente un corpo di "duri" o perché i suoi 200 mila componenti sono preparati a intervenire ovunque come forza d'intervento rapido specializzata anche in operazioni anti guerriglia ma il Corpo dei Marines statunitensi è tradizionalmente la forza armata più refrattaria ai cambiamenti sociali e al "politically correct".

Fecero scalpore alcuni anni or sono, quando a Washington si cominciò a discutere dell'abolizione della formula "don't ask, don't tell" relativa all'arruolamento degli omosessuali, le dichiarazioni di alcuni alti ufficiali contrari alla presenza di gay dichiarati tra i ranghi dei marines. Forse anche per questo l'apertura alle donne dell'Infantry Officer Course (IOC)nella grande base di Quantico (Virginia) ha ottenuto grande visibilità sui media americani e un reportage esclusivo del New York Times.

Si tratta di uno dei corsi più duri delle forze armate statunitensi destinati a selezionare tra i giovani tenenti quanti hanno le capacità fisiche, tecniche, caratteriali e mentali per diventare comandanti dei plotoni di fanteria del Corpo dei Marines.

Per intenderci quei reparti che negli ultimi anni sono riusciti a sgominare i miliziani di al-Qaeda nella provincia irachena di al-Anbar e a strappare al controllo talebano buona parte della provincia afghana di Helmand. Anche per questo l'IOC, 86 giorni di prove durissime e altamente selettive, è uno degli ultimi baluardi della formazione militare riservata finora ai soli uomini, ma da settembre verrà aperto a titolo sperimentale anche alle donne in base alla politica obamiana che nel febbraio scorso ha visto il Pentagono aprire alle donne soldato anche i ruoli più duri e difficili, dal combattimento all'imbarco sui sottomarini, con una stima di 14 mila posti di lavoro in più per le donne. Iniziative simili sono in atto anche in Gran Bretagna e Australia mentre l'Italia non ha mai posto limiti all'impiego delle donne anche nei compiti più duri anche se finora nessuna presenza femminile è stata registrata nelle forze speciali.

L'Infantry Officer Course coinvolge circa 400 ufficiali in quattro corsi all'anno nei quali almeno il 25 per cento dei candidati non ce la fa a superare tutte le prove o subisce infortuni. A Quantico non si aspettano un'esplosione di domande da parte dei tenenti di sesso femminile anche perché gli standard richiesti non verranno abbassati e le donne nel Corpo sono appena il 6 per cento, più bassa rispetto alle altre forze armate statunitensi dove la percentuale media è del 14 per cento mentre le donne in uniforme negli Stati Uniti sono circa 200 mila.

La rivendicazione delle pari opportunità in combattimento ha portato a fine maggio il colonnello Ellen Haring e il sergente maggiore Jane Baldwin hanno contestato legalmente le limitazioni d'impiego che riguardano circa 250 mila posizioni nelle forze armate USA. Madre di tre figli, da 28 anni nell'esercito, il colonnello Haring afferma che è giusto lasciare alle donne la scelta se combattere o meno in prima linea anche perché spesso finiscono per essere aggregate con altri compiti ai reparti da cui sono ufficialmente escluse, rischiando lo stesso ma senza essere state addestrate.

Un esempio calzante riguarda le forze per operazioni speciali come i Rangers che inquadrano solo maschi ma in Afghanistan inseriscono nei ranghi personale femminile di altri reparti per poter perquisire o interrogare le donne locali. In questo contesto ad esempio è stata uccisa da un ordigno improvvisato il tenente Ashley White, 24 anni, morta assieme a due ranger. Le esperienze irachena e afghana mostrano anche oggettuve restrizioni all'impiego delle donne soldato specie in ruoli di comando di reparti di fanteria. Un tenente donna che riuscisse a superare il corso IOC di Quantico difficilmente potrebbe guidare con successo un plotone di marines in Afghanistan perché nessuno, dai semplici cittadini alle autorità locali, dagli anziani dei villaggi ai "sindaci" del distretti, accetterebbe di parlare con lei proprio perché donna.

Una valutazione condivisa anche da alcune donne in uniforme come il capitano dei marines Katie Petronio che sul Marine Corps Gazette sostiene che "non siamo stati creati tutti uguali" e proprio le differenze ambientali e quelle fisiche e sanitarie di genere sconsigliano un impiego delle donne nei reparti di prima linea che finirebbe per indebolire le capacità operative. Nelle guerre del post 11 settembre 2001 circa 283mila donne soldato sono state dispiegate in Iraq e Afghanistan: di queste 139 sono state uccise (su un totale di poco più di 6.500 caduti americani) e oltre 800 ferite.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi