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Questo articolo è stato pubblicato il 10 luglio 2012 alle ore 08:28.

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L'Eurogruppo ha riaffermato ieri un impegno forte a "fare tutto il necessario per garantire la stabilità finanziaria dell'area dell'euro, in particolar modo attraverso un uso flessibile ed efficiente dei fondi Efsf e Esm a favore degli Stati che rispettano le raccomandazioni, gli impegni e le tabelle di marcia concordate sotto il semestre europeo, nel patto di stabilità e di crescita e nelle procedure d'infrazione": lo scudo anti-spread voluto dall'Italia e sottoscritto dal Consiglio Europeo è stato confermato.

Fare tutto il possibile" non è solo un buon auspicio: ha portato già ieri l'Efsf a firmare, in occasione dell'Eurogruppo, un primo accordo con la Banca centrale europea per eseguire in maniera efficiente le operazioni sul mercato: senza però che questo implichi l'uso delle risorse, potenzialmente illimitate, dell'Eurosistema in quanto lo shopping dell'Efsf o dell'Esm sarà finanziato attingendo alla dotazione, limitata, dei fondi salva-Stati. Nella conferenza stampa che si è tenuta alle 3:00 del mattino, questo contratto tra la Bce e l'Efsf è stato spiegato dal commissario per gli affari economici Olli Rehn e dal numero uno dell'Efsf Klaus Regling: la Bce agirà solo come "banca agente fiscale" e gestirà interventi circoscritti per ora al mercato secondario dei titoli di Stato.

"Non abbiamo discusso la possibilità di operare sul primario (in asta) anche se questo tipo di intervento è già previsto dallo statuto dell'Efsf e Esm", è stato puntualizzato in conferenza stampa. La Bce agirà "per conto dell'Efsf ma i rischi resteranno sul bilancio dell'Efsf": questo significa che il fondo di stabilità non si limiterà a garantire le operazioni effettuate dalla Bce ma che le finanzierà con le proprie risorse. Non è chiaro, tuttavia, se questi eventuali acquisti sul secondario dei titoli di Stato - che potranno avvenire solo nel caso in cui un Paese li richieda formalmente - potranno essere realizzati in un primo momento con la liquidità della Bce, rimborsata in una fase successiva dall'Efsf o Esm.

Per convincere i mercati che lo scudo anti-spread sarà una cosa seria, anche se con potenza di fuoco limitata, l'Eurogruppo ha infine stabilito ieri che al momento dell'avvio dell'Esm, il fondo di stabilità permanente sarà dotato di tutti gli strumenti per essere pienamente operativo: comprese le linee guida per gli interventi sul mercato, già in bozza e da ieri e pronte ad essere applicate. La parola passa ora ai mercati: resta da vedere se la volontà politica per salvaguardare la stabilità finanziaria e òla definizione di qualche primo dettaglio operativo su Efsf/Esm/Bce saranno sufficienti per rendere lo scudo anti-spread già da oggi un temibile deterrente - con il braccio un po' corto - contro la speculazione su BTp e Bonos.

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