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Questo articolo è stato pubblicato il 10 luglio 2012 alle ore 16:43.

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Quanto scenderanno? Qual è il target? Qual è lo spread adeguato tra i BTp e i Bund?
I tassi a breve potrebbero portarsi al 2% ma non serve a nulla fissare un target perchè le variabili sono tante e i fattori che incidono sullo spread cambiano continuamente, compresi quelli irrazionali. Più che un target, si può lavorare su un corridoio di oscillazione: e credo sia su questo che lavorerà l'OMT della Bce.
L'impatto deterrente delle forze di Efsf/Esm e Bce messe assieme ha ridotto talmente tanto i rendimenti che, stando così le cose, l'Italia potrebbe evitare di chiedere lo scudo anti-spread? Gli stranieri, torneranno ad acquistare i titoli italiani in asta come facevano un anno fa?
Se i rendimenti si manterranno tra il 2% e il 5%, con una media del costo del rifinanziamento del debito molto bassa, l'Italia non avrà problemi l'anno prossimo anche se il Pil non crescerà. Gli stranieri torneranno, ma non subito: ci vorrà del tempo. L'Italia non ha fretta: la domanda degli investitori domestici è sostenuta ed è sufficiente per coprire le aste. L'assenza della domanda estera in asta non è un problema.
Le aste però sono sempre ansiogene per i mercati...
Non è detto che lo siano in futuro. L'Italia ha un grande avanzo primario e questo significa che l'anno prossimo le sue esigenze di rifinanziamento saranno contenute, riguarderanno solo il roll-over del debito (il rimborso dei titoli in scadenza con emissione di nuovo debito). Gli stranieri potrebbero aspettare e rientrare dopo l'esito delle elezioni. Alcuni organi di controllo non europei hanno messo in guardia i propri operatori finanziari contro il rischio degli stati europei periferici. Non ci sarà la corsa a tornare in Italia: gli investitori esteri sono cauti, ma torneranno perchè la Bce ha deciso di rimuovere il "tail risk".
Già, il rischio politico, le elezioni. Qual è lo scenario più favorevole, per i mercati: un Monti-bis?
Più che un Monti-bis, direi l'Italia ha bisogno che le politiche impostate dall'attuale governo Monti siano continuate. Ci potrà essere in futuro una grande coalizione, dominata dal centrosinistra oppure dal centrodestra. Non importa se vi sarà Monti in persona alla guida: l'importante è che le sue politiche vengano confermate e continuate. I mercati potrebbero gradire che alcuni tecnici di questo Governo vengano confermati nel prossimo Governo: tra questi per esempio indicherei il ministro Grilli che è ben conosciuto anche dai partners europei. E' importante che dopo le elezioni l'Italia non perda quella buona reputazione di cui gode in Europa adesso.
Guardando avanti, al 2013, esiste ancora il rischio che si scateni la tempesta perfetta, a causa della crisi dell'Eurozona, il rallentamento della crescita in Usa, Cina e nei paesi emergenti e l'instabilità nel Medio Oriente?
La tempesta perfetta non è il mio scenario base. Ma il rischio che qualcosa vada storto resta. L'Eurozona per esempio non è uscita affatto dal tunnel: il problema della Grecia è ancora irrisolto ed è potenzialmente molto contagioso; gli aiuti alla Spagna potrebbero essere gestiti in una maniera disordinata; le elezioni in Italia, Olanda, Germania potrebbero riservare qualche sorpresa. La probabilità che tutto vada storto non è alta ma intanto la locomotiva Usa ha rallentato il passo, il landing della Cina è più hard che soft e il Medio Oriente è un vulcano acceso. Vedo ancora molti elementi di fragilità a livello globale: e l'Eurozona resta uno di quelli.

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