Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 11 luglio 2012 alle ore 22:20.
L'ultima modifica è del 11 luglio 2012 alle ore 12:37.

My24
Anche Alfano tra gli sponsor di Silvio Berlusconi candidato premier. Sospetti e timori degli altri partiti - AnsaAnche Alfano tra gli sponsor di Silvio Berlusconi candidato premier. Sospetti e timori degli altri partiti - Ansa

Gli auguri di Pier Ferdinando Casini, l'indifferenza di Antonio Di Pietro, i sospetti di Italo Bocchino. Rispondono (apparentemente) con freddezza i leader politici alla notizia stampa di una possibile ricandidatura di Silvio Berlusconi per le politiche del 2013. Tra i suoi sponsor anche Angelino Alfano che conferma: «C'è un gran movimento di sostegno alla ricandidatura del presidente Berlusconi» e «credo che alla fine lui deciderà di scendere in campo».

Molti nel partito, a partire da Daniela Santanché in queste settimane hanno spinto perché il Cavaliere arrivasse a questa scelta. Ancora una volta a pesare sarebbero i sondaggi in possesso dei pidiellini, quei sondaggi secondi i quali con Berlusconi il Popolo della Libertà varrebbe tre volte tanto.

Soprattutto se il Cavaliere oltre a essere il candidato per la guida del governo fosse anche a capo del partito. Ma non è esclusa nemmeno l'ipotesi di un ticket con Angelino Alfano confermato segretario del Pdl. Mentre Daniela Santanchè lancia l'idea di un vice premier donna.

È scettico rispetto ai sondaggi Antonio Di Pietro. «Voglio capire però perché mai gli italiani dovrebbero rivotarlo», dice il leader Idv. Che aggiunge: «15 anni fa si è presentato agli italiani dicendo votate me che sono bello e ricco e lo diventerete anche voi. Lui è rimasto bello e ricco ma gli italiani non lo sono diventati». Secondo Italo Bocchino (Fli) in questo modo Berlusconi «rinvia di altri cinque anni la ricostruzione del centrodestra». «Non vincerà più le elezioni - sostiene Bocchino - ma salverà i suoi cento pretoriani per difendere alcuni interessi».

I pidiellini intanto continuano a lavorare per la revisione della legge elettorale con la riforma semipresidenzialista alla francese, intenzionati a non fare alcun passo indietro sull'elezione diretta del Capo dello Stato. E puntano a incassare l'ok sul semipresidenzialismo almeno al Senato, contando sull'appoggio della Lega. Alla quale promettono di inserire nella prossima legge elettorale una sorta di bonus per i movimenti a forte connotazione regionalista, se il Carroccio non dovesse superare la soglia di sbarramento.

Il messaggio per il Pd resta di disponibilità massima al doppio turno, ma solo con l'ok al semipresidenzialismo. In caso contrario il Pdl resta fermo sulle sue posizioni: sistema elettorale proporzionale con premio di maggioranza da attribuire al primo partito che non superi la quota del 10% dei seggi; preferenze e non collegi come invece chiedono i democratici.
I pidiellini sperano nell'appoggio dell'Udc, stuzzicato da proporzionale e preferenze.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi