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Questo articolo è stato pubblicato il 11 luglio 2012 alle ore 18:47.

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La legge elettorale? «È come un romanzo col finale aperto», come "L'uomo senza qualità" di Musil. A dirlo il relatore del provvedimento, Lucio Malan (Pdl), da oggi coadiuvato da un correlatore (Enzo Bianco del Pd) per mettere a punto in dieci giorni il nuovo testo base della legge elettorale. Provvedimento che torna, dunque,ai nastri di partenza e riparte da zero dopo l'appello di Napolitano.

Domani primo appuntamento del Comitato ristretto
Si riunirà domani mattina (alle 12.30) per la prima volta il comitato ristretto della commissione Affari costituzionali del Senato: il comitato dovrà mettere a punto il testo base sulla riforma della legge elettorale entro 10 giorni, come deciso ieri dalla conferenza dei capigruppo. Oltre al relatore Lucio Malan (Pdl), é stato nominato correlatore Enzo Bianco (Pd). Fanno parte del comitato ristretto i senatori Quagliariello (Pdl), Zanda (Pd), Calderoli (Lega), Pardi (Idv), Saia (Cn), Pistorio (Misto), Digiglio (Fli) e D'Alia (Udc) oltre ai due relatori, Malan e Bianco, e al presidente della prima commissione, Carlo Vizzini.

Vizzini: è come un libro giallo, non si sa se leggerete l'ultima pagina
La riforma della legge elettorale? «È come un libro giallo.. e non si sa nemmeno se leggerete l'ultima pagina». Con questa battuta, il presidente della prima commissione del Senato, Carlo Vizzini, si rivolge ai giornalisti a Palazzo Madama, alla vigilia della prima riunione del comitato ristretto che da domani si occuperà di riforma elettorale. Parole che tradiscono un certo scetticismo. «La situazione é difficile - ammette Vizzini - e non sono certo che si arrivi a soluzione. Ma é giusto riportare la materia nella sua sede naturale, non si possono far saltare i tavoli stando fuori dal Parlamento, si deve registrare ufficialmente nelle sedi istituzionali se c'é la possibilità di fare la legge elettorale o no».

Malan: è un rompicapo come il Sudoku
«Non posso che essere ottimista - ha dichiarato il relatore Lucio Malan (Pdl) - c'e' l'indicazione di Napolitano da seguire». Malan parla di un rompicapo come il Sudoku, ma già sarebbe un vantaggio per i partiti perché «il Sudoku ha una soluzione univoca mentre qui è tutto possibile». Non manca la dimensione gastronomica: «Magari potrà esserci una portata principale e poi altre. Oppure diverse scelte di primo... L'importante è arrivare a questo testo base entro l'estate». Poi, naturalmente, c'e' l'incognita Camera: «Io mi fermo al Senato - conclude Malan - per me sul luogo che lei cita c'e' scritto: hic sunt leones...». Anche in base a quanto emergerà «dal dibattito sulla legge elettorale, Berlusconi valuterà la sua candidatura. Alfano, come tutti noi, attende di sapere l'esito di questa riflessione», ha commentato Maurizio Gasparri, presidente del senatori del Pdl. Che dalle pagine di Avvenire dice: «Non rinunceremo a prescindere a un nostro principio. Vogliamo portare in stazione un treno che comprende riforma costituzionale e legge elettorale. Se poi ci dovessero essere intoppi vedremo...Nel caso non saremo irresponsabili».

Bianco: è una mission impossible
Quella del comitato ristretto per l'elaborazione in 10 giorni di un testo base per una nuova legge elettorale «é una mission impossible, ma nel senso positivo. Cioé se riesce, se va a buon fine, é una grande cosa«. Ad affermarlo é il co-relatore Enzo Bianco, del Pd, appena chiamato ad affiancarsi al collega del Pdl, Lucio Malan. «Insomma l'impresa é difficile - non nasconde Bianco - se ciascuno dei partecipanti al comitato risptretto pensa di portare la propria bandiera al tavolo di discussione non si va da nessuna parte. Il nostro obiettivo non é la migliore legge elettorale, ma portare a casa la migliore legge elettorale possibile. Ci sono alcuni punti di partenza. Ad esempio il punto fondamentale é che la legge deve garantire un miglior rapporto tra elettore ed eletti di quanto accada ora, ma anche offrire all'elettore la possibilità di indicare che tipo di governo ci debba essere. Inoltre possiamo opportunamente partire dalle convergenze che già in passato si sono realizzate. Torniamo a quel punto e andiamo avanti».

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