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Questo articolo è stato pubblicato il 12 luglio 2012 alle ore 13:39.

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In Italia c'è «una situazione di forte squilibrio nel prelievo fiscale ed ingiusto vantaggio di coloro che hanno concreta possibilità di autodeterminare la base imponibile dichiarata». Lo ha detto il presidente della Corte dei Conti, Luigi Giampaolino, nel corso di una audizione alla Commissione per l'anagrafe tributaria. Il sistema tributario «attuale si rivela grandemente deficitario - ha sottolineato Giampaolino - continuando a essere concepito in chiave reattiva piuttosto che in chiave persuasiva».

Evasione record di Iva e Irap
Evasione record in Italia per Iva e Irap. «L'Italia - ha detto Giampaolino - presenta una delle peggiori performance (dietro Turchia e Messico), nell'analisi effettuata dall'Ocse tra i paesi che adottano la Vat. A tal proposito si segnala che l'articolo 3 del disegno di legge delega per la revisione del sistema fiscale recentemente presentato al Parlamento (A.C. 5291) prevede, fra l'altro, l'emanazione di norme dirette a definire una metodologia di rilevazione dell'evasione fiscalé ed a prevedere che i risultati siano calcolati e pubblicati con cadenza annualé».

In valori assoluti l'evasione di Iva e Irap si concentra al Nord
«La Corte, sulla base di approfondimenti effettuati dall'Agenzia delle entrate, pur nei soli settore dell'Iva e dell'Irap ha esaminato la quota di evasione/erosione, che dopo aver raggiunto punte prossime al 40 per cento fino alla metà degli anni novanta, dieci anni dopo si attesterebbe al di sotto del 30 per cento», ha evidenziato il presidente della Corte dei Conti. Per altro verso, ha aggiunto, «l'osservazione della distribuzione dell'evasione per aree geografiche e per settori economici, elaborata dall'Agenzia delle entrate, pone in evidenza che al Sud e nelle Isole risulta maggiore l'evasione in termini percentuali (40,1 per cento per l'Iva e
29,4 per cento per l'Irap), mentre in valori assoluti la maggior parte dell'evasione si concentra nelle aree del Nord Ovest e del Nord Est, nelle quali si realizza la quota più rilevante del volume d'affari e del reddito.

Elevata evasione in agricoltura e nel terziario privato
L'analisi per settori economici conferma l'elevata propensione ad evadere nei settori dell'Agricoltura e del Terziario privato, con un tasso compreso fra tre e cinque volte quello calcolato per il settore dell'Industria in senso stretto. Quanto alle dimensioni complessive dell'evasione fiscale, occorre tener conto che le valutazioni cui perviene l'Agenzia delle entrate si riferiscono a tributi che costituiscono soltanto un segmento del nostro sistema tributario e che forniscono un gettito di poco superiore ai 150 miliardi di euro complessivi, restando escluse da tali valutazioni l'intero settore delle imposte sul reddito, le altre imposte sugli affari e il settore dei contributi previdenziali, che presentano con ogni probabilità tassi di evasione non molto dissimili da quelli rilevati per l'Iva e l'Irap».

Nel calcolo Imu nessun aiuto dall'amministrazione finanziaria
Per il calcolo della prima rata Imu, che doveva essere pagata entro il 18 giugno, «i contribuenti non hanno potuto fruire di alcuna applicazione informatica approntata dall'amministrazione finanziaria ed hanno solo
potuto fare ricorso a procedure su siti web e organi di informazioni specializzati in materia fiscale». La critica è del presidente dei Corte dei Conti, Luigi Giampaolino, che parla di «deficit di ruolo in cui versa il sistema informativo rispetto alla gestione del rapporto con il contribuente».

Occorre un apporto maggiore dell'informatica
Un apporto rilevante al ridimensionamento dei fenomeni evasivi, ha spiegato Giampaolino, «può venire dal funzionamento degli strumenti informatici e telematici. In primo luogo va segnalata l'opportunità di una più ampia utilizzazione dei pagamenti tracciati, degli incroci tra i dati contabili registrati da clienti e fornitori e dei movimenti risultanti dai rapporti finanziari comunicati all'Anagrafe Tributaria«. E ancora: «Occorre approntare procedure e applicazioni in grado di ricordare scadenze, proporre comportamenti, comunicare dati e informazioni che il contribuente deve conoscere per dichiarare correttamente gli imponibili ed autoliquidare i tributi. Naturalmente tutto ciò non é da solo sufficiente. Occorrerà anche migliorare lo scambio automatico e l'integrazione delle informazioni tra i diversi sistemi, presidiare fortemente la qualità dei dati, soprattutto quando gli stessi provengono da fonti storicamente datate«.

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