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Questo articolo è stato pubblicato il 12 luglio 2012 alle ore 14:08.

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È illeggittima la decisione della Rai di oscurare parte della sua programmazione su Sky. Lo stabilisce il Tar del Lazio, con una sentenza, pubblicata ieri, che annulla la delibera Agcom n. 732/09/Cons impugnata da Sky dichiarandola illegittima, in quanto non aveva accertato le gravi violazioni degli obblighi di servizio pubblico previsti dal contratto di servizio pubblico 2007-2009 in vigore fino al 28 giugno dello scorso anno. «La scelta Rai di non rendere più disponibile la propria programmazione attraverso la piattaforma satellitare Sky - rilevano i giudici - ha costretto tutti i cittadini abbonati Sky, o comunque in possesso di un decoder Sky, per la ricezione in via satellitare della programmazione del servizio pubblico, all'acquisto di un nuovo diverso decoder quale quello Tivusat ( o di una Cam idonea a rendere i nuovi decoder Sky in grado di ricevere il segnale di codifica Nagravision)».

La Rai deve rispettare il principio della neutralità tecnologica
Secondo il Tar Lazio, inoltre, l'obbligo sancito dall'attuale contratto di servizio pubblico di promuovere la piattaforma Tivusat deve essere considerato un aiuto di Stato illegittimo. Il tribunale amministrativo sottolinea che anche con il nuovo contratto di servizio pubblico 2010/2012, tuttora in vigore, la Rai è comunque tenuta a rispettare il principio di neutralità tecnologica.

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