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Questo articolo è stato pubblicato il 13 luglio 2012 alle ore 15:11.

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Il business delle energie rinnovabili sempre più a rischio tangenti e infiltrazioni mafiose. La Guardia di Finanza di Palermo è intervenuta tra le Province di Trapani e Palermo. Nel mirino dei finanzieri tangenti e illecite agevolazioni per la realizzazione di parchi eolici. Risultato: cinque arresti, con l'accusa di tentata concussione, corruzione, emissione e utilizzo di fatture false. La Gdf di Catanzaro ha invece sequestrato beni per un valore di 350 milioni, tra cui un parco eolico: in questo secondo caso l'operazione è stata diretta ad accertare l'ingerenza della locale criminalità organizzata nell'intera operazione economico-finanziaria relativa alla realizzazione della struttura.

L'operazione in Sicilia: iter amministrativo semplificato
Dalle prime ore dell'alba, infatti, il nucleo di polizia tributaria delle Fiamme Gialle di Palermo sta eseguendo cinque arresti. L'operazione è stata denominata «broken wings», letteralmente "ali spezzate". Le indagini, coordinate dalla procura della Repubblica di Palermo e svolte dal gruppo Tutela spesa pubblica del nucleo di polizia tributaria, hanno riguardato un noto gruppo imprenditoriale con sede ad Alcamo (Tp), che opera da anni nel settore delle energie rinnovabili in Sicilia. Settore che ha beneficiato, grazie alla corresponsione di tangenti, di illecite agevolazioni nella realizzazione di imponenti parchi eolici (ingiustificate semplificazioni dell'iter amministrativo).

Un funzionario accelera la pratica per costruire il parco eolico
L'attenzione delle Fiamme Gialle si è concentrata sulle condotte illecite poste in essere da parte di un funzionario civile ora in pensione, già in servizio presso l'ufficio Demanio e servitù militari di Palermo, competente al rilascio di nulla osta propedeutici alla concessione di ulteriori autorizzazioni per la realizzazione dei parchi eolici: questo funzionario è risultato «particolarmente solerte» nell'accelerare l'iter amministrativo, lungo e onerosa, e ciò - spiega una nota delle Fiamme Gialle - «grazie previa corresponsione di "adeguati" compensi illeciti». I finanzieri hanno accertato che il titolare del gruppo imprenditoriale ha elargito all'infedele funzionario circa 60mila euro "mascherati" attraverso il pagamento di fittizie consulenze professionali commissionate al figlio del funzionario stesso, neo - laureato in ingegneria. Oltre al titolare del gruppo imprenditoriale, al funzionario infedele e a suo figlio, sono stati arrestati il rappresentante legale ed il socio di un società operante nel settore delle energie rinnovabili che ha emesso fatture false per l'importo complessivo di oltre tre milioni e 100mila euro.

A Catanzaro sequestrato parco eolico: interessi della cosca Arena
La Gdf di Catanzaro ha eseguito un sequestro preventivo di beni, emesso dalla locale Dia (direzione distrettuale antimafia), per un valore di circa 350 milioni e che ha interessato, in particolare, il parco eolico "Wind farm isola Capo Rizzuto", dotato di 48 aerogeneratori e considerato fra i più grandi d'Europa per estensione e potenza erogata. Il provvedimento è il risultato di un'attività investigativa, tuttora in corso, che ha visto la collaborazione del Servizio centrale di investigazione sulla criminalità organizzata di Roma. L'obiettivo è stato quello di accertare l'ingerenza della locale criminalità organizzata nell'intera operazione economico-finanziaria relativa alla realizzazione del parco eolico. Questa attività, caratterizzata anche da complessi profili internazionali che hanno portato all'interessamento di numerose autorità giudiziarie straniere, ha consentito di acquisire una serie di elementi da cui emergerebbe la riconducibilità della stessa alla sfera economica della "cosca" Arena di Isola Capo Rizzuto.

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