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Questo articolo è stato pubblicato il 19 luglio 2012 alle ore 08:35.

L'attentato al bus israeliano in Bulgaria è stato «con tutta probabilità» opera di un kamikaze, che aveva con sè una patenta Usa falsa: lo ha detto il ministro bulgaro dell'Interno Tsvetan Tsvetanov. Otto persone sono rimaste uccise nell'attacco, riferisce Haaretz: sei turisti israeliani, l'autista bulgaro del bus colpito nell'attacco e l'ottava vittima, secondo le autorità, potrebbe essere proprio l'attentatore suicida. Altri 32 israeliani sono rimasti feriti.
L'identikit
Bianco, lunghi capelli biondo-rossicci, dai 30 ai 35 anni: é l'identikit del presunto attentatore di Burgas, ripreso dalle telecamere di sorveglianza dell'aeroporto. L'uomo appare in un video diffuso dalle autorità bulgare mentre cammina avanti e indietro e, con le mani in tasca, si guarda nervosamente intorno. Il presunto kamikaze indossa un berretto e una t-shirt azzurra e bermuda da turista. Sulle spalle, un grande zaino nero che potrebbe contenere l'esplosivo.
Nella notte sono partiti da Israele per la Bulgaria due aerei con personale medico e diplomatico, per assistere i turisti coinvolti nell'attentato. Gideon Meir, vice direttore del ministero degli Esteri israeliano, ha detto che Bulgaria e Israele stanno cooperando, sia nelle cure ai feriti sia nelle indagini del dopo attentato. Il ministro della difesa israeliano, Ehud Barak, punta l'indice contro Hezbollah, il movimento sciita con base in Libano alleato di Siria e Iran.
«Gli esecutori sono uomini di Hezbollah, che naturalmente hanno la continua sponsorizzazione iraniana», ha detto alla radio israeliana. I turisti erano arrivati su un volo charter da Israele ed attendevano su un bus nel parcheggio dell'aeroporto di Burgas, sul Mar Nero, quando c'é stata l'esplosione. Alcune ore dopo l'attentato, il premier israeliano Benjamin Netanyahu, aveva immediatamente attribuito l'attacco a Teheran.
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