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Questo articolo è stato pubblicato il 20 luglio 2012 alle ore 18:27.

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Non vestitevi mai di viola in un teatro, scoprirete quanto gli attori siano superstiziosi. E ci vuol poco a definir maledetti film, saghe o registi. Ne sa qualcosa, ad esempio, John Landis, che vide la sua carriera lanciatissima spezzata da un incidente sul set di Ai confini della realtà. Ed è inquietante pensare che il geniale padre di Animal House, i Blues Brothers e Un lupo mannaro americano a Londra tra i progetti non andati in porto, nella sua carriera, ha Bat Boy, l'adattamento di uno spettacolo off Broadway di buon successo. E il pipistrello (questo significa bat, in inglese) non porta fortuna certo al cinema: Batman e Christopher Nolan ne hanno passate parecchie. Si doveva capire qualcosa quando, dopo Batman Begins, Christian Bale fu accusato di aggressione da madre e sorella.

Esattamente 7 anni fa, il 22 luglio del 2005. Erano a Londra e il divo era in promozione proprio per il suo primo lungometraggio da protagonista nella parte del supereroe di Gotham City. E a voler essere puntigliosi, tanta fortuna non ha portato neanche a Katie Holmes, protagonista femminile di quel capitolo e novella fidanzata, allora, del suo idolo fin da bambina Tom Cruise. Da allora la sua carriera è andata in picchiata e anche il suo matrimonio, proprio qualche settimana fa, si è sgretolato.

La maledizione s'è fatta tragica col secondo capitolo targato Nolan, Il cavaliere oscuro, capolavoro artistico ma anche testamento professionale dell'attore Heath Ledger, ucciso da un cocktail di farmaci il 22 gennaio del 2008, qualche mese prima dell'uscita e poi insignito di un Oscar post mortem. Una perdita enorme per il cinema e i tanti amici che seguì quella di Conway Wicliffe, tecnico degli effetti speciali, avvenuta il 26 settembre del 2007 in seguito all'impatto violentissimo della sua auto contro un albero. Più fortunato fu Morgan Freeman, nel film Lucius Fox, il manager e amico di Batman-Bruce Wayne, che nell'agosto 2008, mentre la pellicola volava al botteghino, subiva un grave incidente stradale sulla Highway 32, per fortuna senza gravi conseguenze. Inutile dire, purtroppo, che a questa barbara usanza di cercare segnali sinistri e maledizioni non gioverà per capire la strage di Denver: una dozzina di morti, cinquanta feriti, bambini freddati mentre guardavano entusiasti il loro supereroe preferito. Un'assurda tragedia resa ancora più atroce e folle dalla maschera che il 24enne James Holmes, ex studente di medicina, ha usato per quest'infamia: quella di Bane, il cattivo del nuovo capitolo.

Un fatto che ha spinto la Warner Bros ad annullare la prima parigina de Il cavaliere oscuro-Il ritorno e a emettere un comunicato in cui i dirigenti si dichiarano «profondamente tristi per lo scioccante avvenimento», così come attori e regista che, pur a Parigi, non si renderanno disponibili a interviste e a ogni altra attività stampa. E l'ironia della sorte è che per questo terzo e ultimo capitolo - almeno per Nolan - sembrava essere stato evitato questo sortilegio, visto che l'unico incidente, vittima la stuntman della nuova Catwoman, Anna Hathaway, pur se spettacolare - si è schiantata contro una macchina da presa Imax - non ha provocato ferite gravi sulla coraggiosa controfigura.

Volendo però allargare lo sguardo quella di Batman sembra essere una maledizione che colpisce, in generale, gli eroi più importanti
della mitica DC Comics. Impossibile infatti non pensare anche a Superman. Christopher Reeve, supereroe anche nella vita, ha vissuto anni sulla sedia a rotelle dopo un incidente a cavallo. Lui, simbolo dell'uomo invulnerabile per ben 4 film dedicati a Clark Kent/Kal-El. Il quasi omonimo George Reeves, protagonista di Superman e l'uomo talpa e del serial televisivo Le avventure di Superman, poco prima di sposarsi fu trovato morto in casa sua, vittima di un colpo di pistola. Il caso fu archiviato come suicidio, ma i dietrologi devoti alla cosiddetta "Superman Curse" hanno molte altre teorie. E Margaret Ruth Kidder, la prima Lois Lane, nel 1990, in seguito a un incidente automobilistico, fu condannata a un'immobilità quasi totale per ben due anni. E molto bene non se la passarono, professionalmente e umanamente, anche un paio di stunt-man e alcuni comprimari.

Molti, di fronte a certe coincidenze, si lasciano andare a un detto ironico, ovvero "non è vero, ma ci credo". Di sicuro sono solo superstizioni e dispiace che produzioni tanto affascinanti e spettacolari, piene di eccellenze, debbano essere state bagnate dal sangue di innocenti per sfortuna e, ora, per la follia di un giovane squilibrato e di un governo che permette la vendita di armi con facilità imbarazzante. In Colorado, infatti, c'è anche Columbine, il liceo reso famoso dal documentario premio Oscar di Michael Moore, Bowling for Columbine. Armi che i due plurimiliardari di Marvel e Dc, Stark e Wayne, appunto, producono con le loro industrie nei fumetti. Ironia della morte. Non ha colpe il cinema, fumetti e simili, scorciatoia che molti, tra politici, opinionisti e gente comune, stanno già percorrendo: del resto, per il già citato liceo di Columbine, si tirò in ballo persino Marilyn Manson.

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