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Questo articolo è stato pubblicato il 21 luglio 2012 alle ore 08:12.

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La Bce non accetta più «per il momento» titoli di Stato emessi o garantiti dalla Repubblica ellenica come collaterale per ottenere prestiti per le banche alle aste di liquidità. Lo ha reso noto l'Eurotower, in una nota nella quale si spiega che la decisione è stata presa in vista della scadenza dell 25 luglio dello schema di buy-back per questi strumenti di debito emessi o garantiti dallo Stato greco e scambiabili sul mercato. In linea con le procedure, continua la nota, il Consiglio direttivo della Bce valuterà «la validità potenziale» di questi strumenti come collaterale per le operazioni di finanziamento una volta conclusa l'analisi in corso da parte della Commissione europea, Bce e Fmi, la cosiddetta troika, dei progressi compiuti dalla Grecia nel quadro del secondo programma di aggiustamento da 130 miliardi di euro.
Nel frattempo le necessità di liquidità del sistema bancario greco saranno gestite dalla Banca centrale greca, cioè usando i fondi dell'Ela, così come avvenuto già durante la ristrutturazione del debito (Psi), che aveva temporaneamente escluso le 4 maggiori banche greche dall'accesso diretto ai fondi Bce.
Intanto il primo ministro greco, Antonis Samaras, ha avuto una conversazione telefonica con il presidente della Bce, Mario Draghi, e il direttore generale del Fmi, Christine Lagarde, su gli sviluppi della crisi. Draghi e Samaras hanno concordato un incontro dopo la fine di agosto.
Nel frattempo come farà la Grecia con le casse vuote e dopo le dimissioni Costas Mitropoulos, amministratore delegato dell'ente per le privatizzazioni che non partono? Atene non avrà problemi per le sue necessità immediate di liquidità ad agosto, «troveremo soluzioni». È quanto ha assicurato Simon O'Connor, portavoce del commissario agli Affari economici e monetari, Olli Rehn, ricordando le rassicurazioni pronunciate dal presidente dell'Eurogruppo Jean-Claude Juncker. «Il lavoro della troika (attesa ad Atene il 24 luglio, ndr) continuerà nelle prossime settimane - ha detto O'Connor - e le decisioni sulla prossima tranche dipenderanno dalle conclusioni di queste analisi». Il portavoce non ha però quantificato le necessità finanziarie della Grecia nel breve periodo.
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