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Questo articolo è stato pubblicato il 21 luglio 2012 alle ore 10:53.

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I candidati si sono defilati: parole di cordoglio e solidarietà. Barack Obama ha cancellato i comizi in Florida. Sembrava sinceramente commosso. Ma la sostanza? Il porto d'armi? Il secondo emendamento della Costituzione? Obama e Mitt Romney hanno evitato accuratamente di parlarne. La questione è troppo delicata, la National Rifle Association (Nra) troppo potente. L'unico con la schiena dritta è stato Michael Bloomberg, il sindaco di New York: «Non importa come Mitt Romney o Barack Obama si pongano rispetto al secondo emendamento, ma gli americani hanno il diritto di sapere come la pensano». Ha ragione Bloomberg. E quasi dispiace che non sia in corsa anche lui per la presidenza americana. Una volta lo ha ammesso: «Come posso correre per la Casa Bianca se sono favorevole al matrimonio fra i gay e a bandire le vendite d'armi?».

Ma il suo appello resta. È ora che i due candidati prendano posizione sulle armi. Sulla facilità con cui un ventiquattrenne squilibrato può costruirsi un arsenale con tanto di bombe fumogene. Sulla necessità di chiuderla con l'equivoco secondo cui il diritto di proteggersi è previsto dalla Costituzione: lo spirito del secondo emendamento era di proteggere la giovane nazione dal rischio di un contrattacco britannico, non una licenza d'uccidere.

(M.P.)

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