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Questo articolo è stato pubblicato il 22 luglio 2012 alle ore 14:44.

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«Grecia di fatto fallita. Spagna prossima al default. E, con spread oltre quota 500, domani, siamone certi, toccherà all'Italia. Così non si può più andare avanti. Rischiamo, a breve, il punto di non ritorno, il collasso. Per questo servirebbe, nel più breve tempo possibile, un vertice verità in Europa, senza aspettare i folli 50 giorni di passione che ci separano dalla sentenza della Corte Costituzionale tedesca. Vertice straordinario in cui mettere al centro il futuro, le risposte da dare alla crisi politica e finanziaria dell'Unione, i percorsi, i tempi, le responsabilità. Non si può più aspettare». Lo scrive il coordinatore dei dipartimenti del Pdl, Renato Brunetta, nell'editoriale pubblicato oggi da «il Giornale».

L'economista infine suggerisce una nuova, interessante via d'uscita: «La risposta immediata dovrebbe essere la scelta dell'optingout. Per i paesi sotto pressione potrebbe esserci a possibilità di uscire temporaneamente dall'euro, mantenendo nella sostanza tutti gli impegni presi in tema di disciplina fiscale e di bilancio, ma potendo usufruire di un tasso di cambio flessibile (entro una banda di oscillazione predefinita in base ai fondamentali economici) per diventare virtuosi attraverso la crescita, la riduzione del debito pubblico, l'aumento della produttività del lavoro e della competitività dell'intero sistema paese e partecipare, nelle condizioni e con le risorse opportune, a realizzare in maniera forte, lungimirante e duratura il grande progetto europeo», conclude Brunetta.

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