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Questo articolo è stato pubblicato il 25 luglio 2012 alle ore 15:01.

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Complice anche la crisi, il vino con le bollicine delle colline trevigiane, sta conquistando sempre più mercato. Il Regno Unito, che ha sempre preferito lo champagne, sta tradendo la Francia con il nostro frizzantino e il Cava spagnolo. Secondo una ricerca di Mintel diffusa da Winenews, dall'inizio della crisi le vendite di champagne nel Regno Unito sono crollate di un terzo, passando dal miliardo di sterline del 2007 ai 690 milioni previsti a fine 2012 (-31%), mentre gli altri spumanti sono cresciuti del 55%, passando da 465 a 720 (previsti) milioni di sterline.

Grazie anche a questi e altri segnali incoraggianti, secondo Innocente Nardi, presidente del Consorzio di Tutela Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore questo vino é apprezzato in oltre 50 paesi al mondo, le colline trevigiane ricche di storie e magie, cantate dal poeta Andrea Zanzotto nato e vissuto a Pieve di Soligo, meritano di essere tutelate dall'Unesco come patrimonio dell'Umanità. Lo hanno chiesto ufficilamente diversi enti congiunti il Consorzioe l'IPA Terre Alte della Marca Trevigiana, la Provincia di Treviso e la Regione Veneto, che ieri, a Pieve di Soligo, hanno costituito il comitato promotore per la candidatura.

«Il comitato ha tre obiettivi - ha spiegato Innocente Nardi-: la tutela territorio e l'opportunità di promozione dell'identità culturale e sociale rappresentata dalla coltivazione della vite». Quindi, «in base alla convenzione del 72 dell'Unesco noi chiediamo il riconoscimento del patrimonio culturale (non di quello naturale) in quanto i 15 Comuni del prosecco rappresentano un attività combinata di uomo e ambiente in cui c'é una storicità e c'é una cultura legata alla vite». Per il presidente della Provincia di Treviso, Leonardo Muraro, esiste la sostenibilità anche economica della richiesta di candidatura: «Potrebbe essere utile ai Pil della provincia che dall'inizio della crisi é diminuito da 28 a circa 26 miliardi di euro». Nicola Tognana, presidente della Camera di Commercio, osserva che questa «E' una delle poche cose positive in un periodo in cui ci piangiamo addosso». Ora basta lacrime, nel futuro solo bollicine e note frizzantine.

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