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Questo articolo è stato pubblicato il 25 luglio 2012 alle ore 18:46.

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Ha ostentato tranquillità. Ha usato il dialetto milanese, ma non ha risposto nel merito a tutte le domande dei giornalisti. Roberto Formigoni ha convocato una conferenza stampa dopo la notizia del suo avviso di garanzia per corruzione. «Qui la corruzione la gh'è minga (non c'è, ndr). Scusate, l'atto corruttivo dov'è? Io non l'ho trovato. Avevo già letto tutto su giornali. Episodi falsi, gravemente deformati». Poi: «Se fossi andato al San Raffaele per vedere i bilanci mi avrebbero detto: sta a ca' tua». Il presidente della Regione Lombardia sugli 8,5 milioni di euro, che secondo la procura di Milano, gli sarebbero stati dati come «utilità» dall'uomo d'affari Pierangelo Daccò dal 2001 al 2011, ha respinto l'accusa al mittente parlando di «elucubrazioni».

«Parlerò con i magistrati», si è limitato a dire il governatore lombardo raggiunto proprio oggi da un avviso di garanzia per presunta corruzione aggravata e da un contestuale invito a comparire per sabato prossimo. «Magari - ha aggiunto a questo proposito - non sabato, ma parlerò con i magistrati in un giorno compatibilmente con gli impegni di tutti». I chiarimenti arriveranno solo in quella sede: «Avrò il piacere di spiegare ai magistrati la mia versione dei fatti senza il vostro filtro che - ha concluso rivolto ai giornalista - non è sempre fedele».

Il presidente ha ribadito insomma che è «tranquillo»: «Non ho proprio nulla da temere dopo la lettura degli atti». Secondo Formigoni si tratta «dei soliti episodi, che ho già definito falsi o non a me riferibili o gravemente alterati». Ai cronisti: «Domani non scrivete 'Formigoni era nervoso', sono tranquillo'», aggiungendo: «Sono sicuro di me stesso, della correttezza di tutto quello che ho fatto. Perciò resto al mio posto».

E ancora: «Voi giornalisti sapete tutto da prima di me, già eravate stati avvisati ieri di quello che sarebbe successo nel primo pomeriggio di oggi, quando la procura della repubblica di Milano mi ha indagato per i reati di corruzione nel procedimento penale relativo alla Fondazione Maugeri».

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