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Questo articolo è stato pubblicato il 25 luglio 2012 alle ore 06:40.

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LONDRA. Dal nostro corrispondente
Lo scandalo del News of the World torna a lambire il premier britannico David Cameron. Un legame diretto fra Downing street e le intercettazioni illegali orchestrate dai giornalisti del gruppo di Rupert Murdoch, è stato formalizzato ieri con l'incriminazione di Rebekah Brooks e dell'ex responsabile della comunicazione del premier Andy Coulson per aver organizzato o autorizzato l'illecito spionaggio di linee telefoniche di privati cittadini quando erano direttori (2000-2006) del News. Il phone hacking è pratica diffusissima fra i reporter dei tabloid britannici e va molto oltre i confini del gruppo Murdoch. Scotland Yard sostiene che vi siano elementi per indagare anche personale del gruppo Express e Mirror, ovvero i maggiori concorrenti di NewsInternational, la società che edita Sun e, in passato, il tabloid domenicale chiuso per lo scandalo. Ma l'inchiesta non è ancora a quel punto, per ora l'attenzione è ancora concentrata sulle testate del tycoon di origine australiana. Almeno quella penale.
La tesi dell'accusa è che sia Rebekah Brooks sia Andy Coulson erano del tutto a conoscenza di quanto accadeva nelle redazioni dove i telefoni di privati cittadini grazie alla collaborazione di agenti e investigatori privati erano spiati dai cronisti. Servizi retribuiti visto che gli uomini di Scotland Yard si facevano pagare come pure, ma rientra nella professione stessa, i detective. L'indagine penale, lo ricordiamo, è divisa in due filoni: uno riguarda quanto accadeva al News e nelle altre testate di Murdoch, l'altro è invece orientato a scandagliare i casi di corruzione fra pubblici ufficiali.
Il primo capitolo dell'inchiesta ha portato alle misure di ieri per 19 episodi di intercettazioni. In tutto sono state incriminate otto persone fra giornalisti e dirigenti del gruppo fra cui, appunto, Andy Coulson e Rebekah Brooks. La reazione della rossa, riccioluta ex ceo di NewsInternational è stata secca. «Non ho commesso nulla di quanto mi è stato contestato. Non ho mai autorizzato né sono mai stata a conoscenza delle intercettazioni. L'accusa è particolarmente odiosa perché mi si indica fra i responsabili del caso Milly Dowler quando tutti sanno che ho passato la mia vita professionale a difendere le vittime di questi crimini». Milly Dowler fu rapita e durante il sequestro i cronisti del News intercettarono il cellulare della tredicenne cancellando per errore alcuni messaggi e dando così la sensazione alla famiglia e agli inquirenti che la ragazzina fosse ancora viva. Quando il caso scoppiò trascinando nel fango il News, Murdoch andò personalmente a scusarsi con i genitori di Milly.
È però l'incriminazione di Coulson a creare il maggior imbarazzo politico. Alcuni politologi considerano quello di ieri «uno sviluppo sconcertante» capace di creare enorme imbarazzo in Downing street. Per ora il premier tace, ma rischia ora di dover dare altre spiegazioni al Parlamento e all'elettorato che gli contestano, nella versione più benevola, una fragile capacità di giudizio. Un colpo doloroso, ma non fatale alla premiership di David Cameron. Almeno per ora.
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