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Questo articolo è stato pubblicato il 25 luglio 2012 alle ore 06:42.

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PALERMO
La figlia di Silvio Berlusconi, Marina, è stata sentita ieri, in anticipo di un giorno rispetto alle previsioni, dai pm di Palermo che indagano il senatore Pdl Marcello Dell'Utri per estorsione ai danni dell'ex premier. Marina Berlusconi è stata interrogata per oltre due ore nella caserma della Guardia di finanza di via Crispi, dove era stata condotta per evitare l'assedio dei giornalisti.
La presidente Fininvest e del gruppo Arnoldo Mondadori Editore, davanti ai pubblici ministeri nella doppia veste di testimone e persona offesa, è intestataria con il padre del conto dal quale sarebbero partiti due prestiti in favore del parlamentare. In particolare, alla primogenita dell'ex presidente del Consiglio i magistrati del capoluogo siciliano - il procuratore Francesco Messineo, l'aggiunto Antonio Ingroia e i Pm Paolo Guido, Lia Sava e Nino Di Matteo – hanno chiesto spiegazioni sui due bonifici di 362 mila e 775 mila euro fatti a titolo di prestito infruttifero, nel 2003, dal conto di cui era cointestataria. Solo una piccola parte dei circa 40 milioni che Dell'Utri, secondo gli inquirenti, avrebbe ricevuto in 10 anni da Berlusconi. L'ipotesi fatta dalla Procura è che il fiume di denaro sarebbe servito al fondatore di Forza Italia a comprare il silenzio del senatore o che, attraverso il parlamentare, come già accaduto negli anni '70, l'ex premier abbia fatto arrivare soldi a Cosa nostra per assicurarsi la protezione delle cosche.
Assistita dall'avvocato (e deputato Pdl) Niccolò Ghedini, Marina Berlusconi prima ha chiesto di non essere sentita, in quanto figlia di una persona già sottoposta ad indagini in questo stesso contesto: la posizione di Silvio Berlusconi, infatti, a Palermo è stata archiviata in un'indagine per concorso in associazione mafiosa. Superata questa fase, col rigetto da parte della procura, l'avvocato Ghedini ha chiesto ai pm Lia Sava, Nino Di Matteo e Antonio Ingroia di astenersi dal partecipare all'esame della teste, in quanto avevano avuto cause civili o querele riguardanti la Fininvest, società di cui i Berlusconi sono i principali azionisti. Rigettata anche questa questione, Marina Berlusconi ha risposto solo alle domande dei pm Di Matteo, Sava e Paolo Guido. Il procuratore di Palermo, Francesco Messineo, e l'aggiunto Ingroia, anche loro presenti nella caserma della Gdf, hanno preso parte solo alla fase iniziale, quella delle questioni preliminari.
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