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Questo articolo è stato pubblicato il 26 luglio 2012 alle ore 17:15.
L'ultima modifica è del 26 luglio 2012 alle ore 12:23.

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«Ho un messaggio chiaro da darvi: nell'ambito del nostro mandato la Bce è pronta a fare tutto il necessario a preservare l'euro. E credetemi: sarà abbastanza». Lo ha affermato il presidente della Banca centrale europea Mario Draghi, intervenendo alla Global Investment Conference a Londra alla vigilia della cerimonia di apertura delle Olimpiadi. Paesi come Italia e Spagna hanno fatto «progressi notevoli» su risanamento dei conti pubblici e riforme, ha affermato Draghi, aggiungendo che «bisogna continuare in questa direzione». Draghi ha aggiunto: «Non è possibile immaginare la possibilità che un paese esca dall'Eurozona».

I firewall (lo scudo antispeculazione) «sono pronti a funzionare meglio che in passato» ha continua il numero uno dell'Eurotower che ha anche ricordato la necessità di «uscirne dalla frammentazione finanziaria» e che il mercato interbancario non sta funzionando al meglio. «Negli ultimi sei mesi l'area euro ha mostrato dei progressi straordinari», ha continuato Draghi che ha ribadito che l'Euro «è irreversibile e lo renderemo irreversibile. L'Eurozona è più forte di quanto si pensi».

Draghi non ha risparmiato alcune stoccate ad alcune tra le principali economie. «L'area euro ha fatto meglio di Stati Uniti e Giappone sul terreno dell'inflazione - ha indicato Draghi - e vanta un livello di coesione sociale rispetto a Stati Uniti e Giappone». Il presidente della Bce ha quindi messo in rilievo i progressi degli ultimi sei mesi. «Sono stati rimarchevoli i risultati conseguiti su conti pubblici e riforme negli ultimi sei mesi».

La soluzione del problema degli spread, e quindi di rendimenti troppo elevati sul debito sovrano di alcuni Paesi dell'Eurozona, «rientra nel mandato della Bce, nella misura in cui il livello di questi premi di rischio impedisce la giusta trasmissione delle decisioni di politica monetaria», prese dalla Banca centrale, ha concluso Draghi.

Durante il proprio intervento il numero uno dell'Eurotower ha utilizzato una curiosa metafora per indicare la necessità di cambiamento. L'euro, ha detto, è «un bombo che adesso deve evolversi in un'ape». «Anni fa - ha aggiunto - alcune persone dicevano che l'euro era un bombo (bumblebee) che riusciva a volare senza che si sapesse bene come». Il bombo o calabrone è un grosso insetto con colori simili ad un'ape, ma con il corpo molto più tozzo e massiccio, tanto che specialmente nei paesi anglosassoni c'è un detto sul fatto che riesce a volare anche se sarebbe fisicamente impossibile.

«Per molti anni l'euro, questo bombo ha volato bene senza che si sapesse come. Ma ora - ha proseguito Draghi - è venuto il momento di evoleversi e l'euro deve diventare una vera ape».

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