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Questo articolo è stato pubblicato il 26 luglio 2012 alle ore 18:11.

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Il Plenum del Csm ha votato a favore del collocamento fuori ruolo del procuratore aggiunto di Palermo, Antonio Ingroia, che andrà a ricoprire l'incarico di capo dell'Unità di investigazione della Commissione internazionale contro la impunità in Guatemala (Cicig.org). I sì sono stati 23, due gli astenuti, 4 i voti contrari.

Questa la notizia dottor Ingroia. Qualcuno dice che lei va via da Palermo e scappa in Guatemala: è una battuta ovviamente. Invece che va a fare? Quale sarà il suo ruolo?
Nessuna fuga e nemmeno una ritirata, anzi la considero un'avanzata. Andrò a fare il capo di questo organismo all'interno dell'Onu che si occupa di investigazioni e di analisi criminale in Guatemala. Non c'entra niente, come ha scritto qualche giornale, con la guerra civile.

Un organismo che si occupa di reti criminali. Lei del resto in questi anni si è fatto una discreta cultura...
Si tratta di un organismo che ha la prevalente funzione di supportare le autorità nella lotta contro la criminalità organizzata. L'organismo si chiama Commissione contro l'impunità in Guatemala e ha diverse funzioni: la prima è legislativa, con supporto di conoscenza per nuove leggi, l'altra è giudiziaria poiché a causa della grande corruzione in quel paese vi sono poche condanne e molte assoluzioni. In questo quadro avendo io partecipato (per attività di investigazione e convegnistica) a numerosi incontri in Guatemala mi è stato offerto, dal capo di questo organismo che poi è l'ex governatore generale del Costa Rica, l'incarico di guidare l'unità di investigazione. con me collaborano una quarantina tra magistrati e poliziotti provenienti da tutto il mondo.

Se ne va sul più bello: mentre le indagini palermitane vanno avanti. Mi riferisco a quelle sulla trattativa Stato-mafia.
In realtà abbiamo chiuso. E poi se non ora quando?

Ma c'è lo stralcio dell'indagine...
Di questo non parlo. Dico che l'aspetto più importante è il dibattimento e il processo e ci sono colleghi capaci che sapranno ben fare.

Il nuovo incarico mi sembra interessante
Ritengo sia una sfida affascinante. Vent'anni fa Giovanni Falcone per primo capì che bisognava rilanciare la sfida sul piano nazionale. Io credo che sia arrivato il momento di puntare al livello internazionale.

Lei recentemente ha chiesto di riformare la legge sui pentiti. Cosa chiede in particolare?
Secondo me va tolto il limite dei sei mesi di tempo che i pentiti hanno per parlare. Credo che si tratti di un bavaglio imposto dalle norme dio sbarramento dei sei mesi. Va tolto questo sbarramento consentendo a chi vuole collaborare ma anche a chi è già collaboratore ma ha ovviamente superato i sei mesi di parlare e raccontare. Sarebbe un bel segnale che si vuole la verità a tutti i costi.

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