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Questo articolo è stato pubblicato il 26 luglio 2012 alle ore 15:47.

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«La magistratura sta procedendo al sequestro degli impianti e ad altre misure cautelari» nell'ambito dell'inchiesta sull'Ilva di Taranto: «l'intenzione del Governo è sostenere la continuazione delle attività produttive nel sito industriale»: per questo «chiederò che il riesame dei provvedimenti giudiziari avvenga nel minor tempo possibile, possibilmente entro giorni e non mesi, perché non possiamo sostenere il probabile clima di tensione economica e sociale». Lo ha detto il ministro dell'Ambiente, Corrado Clini, a margine della firma del protocollo d'intesa sulla bonifica del sito siderurgico.

«Chiederò che il provvedimento di riesame avvenga con la massima urgenza». ha dunque precisato Clini. «Verrà affrontata l'emergenza - continua - per almeno 15mila persone in seguito a iniziative della magistratura che sta procedendo al sequestro e a altre misure cautelari». Sul protocollo ha specificato: «Abbiamo firmato il protocollo di intesa per gli interventi urgenti di bonifica, ambientalizzazione e riqualificazione di Taranto. Domani mattina raccoglieremo la firma del ministro dello Sviluppo economico e della coesione territoriale». Il protocollo d'intesa «indentifica in maniera puntuale gli interventi che verranno realizzati e sono stati stanziati 336 milioni di euro».

L'attuazione del protocollo, spiega Clini, «è affidata alla cabina di regia presso la regione Puglia e avrà il supporto dei ministeri dell'autorità locali». «La situazione è di emergenza - sottolinea il ministro - soprattutto in conseguenza della decisione della magistratura sul sequestro degli impianti e sulle misure cautelative». L'intenzione del governo e dei sottoscrittori «è sostenere le attività produttive e portuali dello stabilimento e il protocollo è una garanzia di impegno comune in questa direzione». Data l'enorme rilevanza sotto il profilo occupazionale dello stabilimento «chiederò che il riesame del provvedimento avvenga con la massima priorità e che avvenga entro giorni - aggiunge il ministro dell'Ambiente - perché può avere effetti sociali e di incertezza economica molto pericolosi. Noi auspichiamo che l'azienda continui a stare a Taranto e che si possa proseguire con il risanamento e la riqualificazione che é già in corso. Il protocollo e la firma non sono una risposta alla magistratura alla quale chiediamo tempi rapidissimi in modo che non interferisca con i lavori di riqualificazione», conclude Clini.

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