Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 28 luglio 2012 alle ore 08:15.

My24
(Ansa)(Ansa)

La legge elettorale che dovrebbe superare il Porcellum e il suo schema delle alleanze precostituite non è ancora pronta, ma le macchine elettorali cominciano comunque a muoversi. Se da una parte Silvio Berlusconi nei suoi vertici a Palazzo Grazioli cerca di rinsaldare l'asse con la Lega del neoleader Roberto Maroni, dall'altra il leader del Pd Pier Luigi Bersani prepara la sua personalissima coalizione, guardando a Nichi Vendola e alla società civile (compresa la possibile lista di Repubblica) ma non ad Antonio Di Pietro ormai sulla strada della «deriva grillina».

Coalizione dei "progressisti" che poi dovrebbe allearsi con i "moderati" dell'Udc. Lo schema resta dunque lo stesso di qualche mese fa: un'alleanza di governo tra progressisti e moderati sulla base di un programma che segna la continuità con il governo Monti per quanto riguarda il rigore dei conti pubblici e la politica europea ma mette contemporaneamente l'accento sulle parole «equità» e «crescita». Quella che Bersani ha in mente è un'alleanza con Pier Ferdinando Casini dichiarata durante la campagna elettorale senza stringersi in una coalizione precostituita: Pd e Udc andrebbero insomma alla corsa solitaria per poi ritrovarsi in Parlamento a urne chiuse. Martedì il leader del Pd presenterà in quest'ottica la «carta d'intenti per il patto dei democratici e dei progressiti». Sei paginette di valori attorno ai quali costruire la coalizione progressista che dopo il voto dovrà dialogare con i centristi. «Questo patto – si legge nella carta d'intenti – si rivolgerà non solo alle forze politiche di ispirazione democratica e progressista, ma ad associazioni e movimenti, agli amministratori, alla cittadinanza attiva e alle personalità che intendano concorrere a un progetto di governo in grado di affrontare la grande crisi che stiamo vivendo».

Quanto agli interlocutori a sinistra, il rapporto con Di Pietro è dato oramai per perso a Largo del Nazareno. Negli incontri che Bersani terrà la prossima settimana quello con Di Pietro non è in agenda. Complice, se ancora ci fosse stato bisogno di "prove", l'ultima trovata dell'ex pm che ha raffigurato in un video il premier e i leader ABC come degli zombie che si nutrono del sangue del Paese vivo. Bersani ha invece buone speranze di recuperare Vendola alla logica di un centro-sinistra di governo. Un faccia a faccia con il governatore della Puglia e leader di Sel è già fissato subito dopo la presentazione della carta d'intenti. E il fatto che Vendola abbia accolto con molta freddezza la proposta di Di Pietro di un cartello dei «non allineati» assieme al Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo testimonia il nuovo corso. «La proposta dei non allineati? È vecchissima politica», taglia corto Gennaro Migliore della segreteria di Sel. Da parte sua Di Pietro rischia a questo punto di ritrovarsi davvero isolato, dal momento che prevedibilmente lo stesso Grillo ha rimandato al mittente la proposta: «Il Movimento 5 Stelle non si alleerà con nessun partito per le prossime elezioni», ha sentenziato il comico sul suo blog.

Shopping24

Dai nostri archivi