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Questo articolo è stato pubblicato il 30 luglio 2012 alle ore 13:56.

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Ilva Taranto, è in atto il sequestro degli impianti (Ansa)Ilva Taranto, è in atto il sequestro degli impianti (Ansa)

Con l'arrivo a Taranto dei custodi nominati dal gip, sono di fatto cominciate le procedure per eseguire il sequestro di sei impianti dell'area a caldo dell'Ilva disposto dalla magistratura giovedì scorso. I tecnici sono incaricati dal gip di «avviare le procedure tecniche per il blocco delle specifiche lavorazioni e per lo spegnimento».I sindacati chiedono di incontrare l'azienda. Intanto, per «impegni sopravvenuti», è stato rinviato a data da destinarsi l'incontro che il presidente dell'azienda Ferrante avrebbe dovuto avere con il procuratore di Lecce. Il Codacons ha presentato la denuncia contro i ministri dell'Ambiente e della Salute. Parte oggi l'azione di risarcimento in favore dei cittadini.

L'incontro con i dirigenti dell'Ilva
I quattro custodi sono giunti all'interno del siderurgico attorno a mezzogiorno; stanno incontrando la dirigenza dell'Ilva, per stabilire le procedure di chiusura degli impianti, che richiederanno tempi lunghi. I custodi giudiziari sono stati incaricati di sovrintendere alle procedure, osservando «le prescrizioni a tutela della sicurezza e dell'incolumità pubblica e a tutela dell'integrità degli impianti».

Odg del Comune: cabina di regìa per Taranto
Sulla questione dell'Iva è intervenuto anche il comune di Taranto: Il consiglio ha approvato un ordine del giorno riguardante la «preoccupante situazione ambientale e produttivo-occupazionale verificatasi in seguito alle vicende dell'Ilva». Nel documento si impegna il sindaco a compiere tutti gli atti necessari, tra cui l'attivazione di una «cabina di regia per Taranto», per il governo del territorio e quindi dell'ambiente in una visione equilibrata che coniughi il diritto al lavoro con quello alla salute entrambi costituzionalmente garantiti. Nel documento, che è stato approvato con 23 voti a favore, due astenuti e tre contrari (gli ambientalisti chiedevano un documento più incisivo) si impegna il sindaco a «vigilare sul pieno e puntuale rispetto degli accordi e degli impegni pubblici oltre a quello della parte privata informando costantemente il Consiglio comunale affinchè possa seguire gli sviluppi della questione Ilva».

Confindustria e istituzioni locali: non si chiuda la fabbrica
«L'Ilva di Taranto non può essere chiusa ma bisogna procedere concretamente sulla strada che salvaguardia la produzione e il lavoro con la difesa dell'ambiente e della salute». Lo hanno ribadito oggi, in un'assemblea congiunta, Confindustria e rappresentanti politici e istituzionali, amministratori locali e parlamentari. Questi ultimi hanno chiesto a Confindustria di predisporre un documento in modo da portarlo poi all'attenzione del Governo. L'associazione delle imprese ha anche chiesto di essere più attivamente coinvolta ai tavoli nazionali che
affrontano il caso Taranto. «C'é grande preoccupazione, vogliamo confrontarci con tutti, essere attori e protagonisti di quello che avverrà nel nostro territorio», ha affermato Enzo Cesareo, presidente di Confindustria Taranto. «Le aperture del presidente Ferrante sono positive - ha continuato - le apprezziamo. Sono sicuro che così si creeranno le condizioni per evitare lo stop dello stabilimento di Taranto».

Napolitano: garantire lavoro e salute
Mentre la giustizia ha continuato a fare il suo corso il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che ha risposto ad un appello rivoltogli dagli operai dell'Ilva preoccupati per il loro futuro. Napolitano ha auspicato che si trovino soluzioni «che garantiscano la continuità e lo sviluppo dell'attività» e che si proceda «senza ulteriore indugio» al pieno adeguamento alle norme per la protezione dell'ambiente e la tutela della salute dei cittadini.

«Deve essere possibile, nel pieno rispetto dell'autonomia della magistratura e delle sue valutazioni ai fini dell'applicazione della legge - ha detto Napolitano - giungere a soluzioni che garantiscano la continuità e lo sviluppo dell'attività in un settore di strategica importanza nazionale, fonte rilevantissima di occupazione in particolare per Taranto e la Puglia, e insieme procedere senza ulteriore indugio agli interventi spettanti all'impresa e alle iniziative del governo nazionale e degli enti locali che risultino indispensabili per un pieno adeguamento alle direttive europee e alle norme per la protezione dell'ambiente e la tutela della salute dei cittadini».

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