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Questo articolo è stato pubblicato il 31 luglio 2012 alle ore 12:06.
Arriverà soltanto nella mattinata di oggi il primo via libera dell'Aula del Senato al decreto sulla spending review. Dopo una giornata iniziata con la mancanza del numero legale e proseguita in attesa che il Governo mettesse a punto il maxiemendamento, soltanto nella serata è giunta la richiesta di fiducia da parte del ministro Piero Giarda. Il che ha spinto la conferenza dei capigruppo a far slittare a oggi il via libera al provvedimento d'urgenza.
Nel maxiemendamento depositato ieri sono state recepite le modifiche apportate dalla commissione Bilancio del Senato e soprattutto è stato "imbarcato" il cosiddetto decreto legge sulle dismissioni con l'accorpamento delle agenzie fiscali nel testo licenziato dalle commissioni Finanze e Bilancio sempre di Palazzo Madama. Operazione che ha obbligato il Governo a ritornare in commissione Bilancio per un veloce esame e far iniziare soltanto dopo le 20 di ieri la discussione sulla fiducia. Soltanto alle 9,00 di questa mattina si partirà con le dichiarazioni di voto e dopo le 10,20 avranno inizio le votazioni.
Il testo, ricomposto in forma di maxi-emendamento, conferma innanzitutto il via libera al contributo via convenzione con Abi per l'attivazione di un plafond di 6 miliardi per la ricostruzione nella zone colpite dal terremoto in Emilia. Avrà la forma del credito d'imposta con un costo di 450 milioni l'anno per l'Erario; minori entrate che, dal 2015, troveranno compensazione con i tagli di spesa ai ministeri. Sul fronte sanitario, confermati gli sconti a carico delle farmacie e delle aziende farmaceutiche, arriva la norma composta con la mediazione del sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri, Antonio Catricalà, che impone ai medici di indicare nella ricetta del Servizio sanitario nazionale la sola denominazione del principio attivo contenuto nel farmaco. Il Tesoro ha sottolineato che «non c'è alcun passo indietro» visto che permane «l'obbligatorietà» per il medico di indicare il principio attivo. Mentre è una «facoltà» quella di prescrivere il «medicinale specifico».
Per una delle misure più importanti del decreto, vale a dire il ricorso al metodo Consip per gli acquisti di beni e servizi di tutte le amministrazioni, fa discutere la scelta di lasciare libertà dal vincolo in caso di contratti sottoscritti direttamente con i fornitori a sconto rispetto ai valori Consip. «La riduzione dei costi della Amministrazione Pubblica – ha segnalato ieri in una nota il presidente di Confindustria digitale, Stefano Parisi – non si ottiene con il "massimo ribasso", ma procedendo alla digitalizzazione "end to end" dei servizi, alla razionalizzazione e interoperabilità delle banche dati fino all'erogazione dei servizi al cittadino e alle imprese via web». Confermate le misure sul pubblico impiego (si veda articolo in pagina) con due novità: l'estensione dell'esame congiunto con i sindacati dei processi di mobilità che si apriranno con i tagli sulle dotazioni organiche e il rilancio dei piani di valutazione delle performance di dirigenti e dipendenti, cui legare la distribuzione selettiva dei trattamenti accessori in vista dei rinnovi dei contratti collettivi (2015).
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