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Questo articolo è stato pubblicato il 01 agosto 2012 alle ore 07:32.

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Francois Hollande e Mario Monti (Epa)Francois Hollande e Mario Monti (Epa)

PARIGI - Sia pure soltanto con dichiarazioni di principio si va lentamente ricomponendo il quadro di messa in sicurezza dell'Eurozona che fa intravedere a Monti «la luce alla fine del tunnel».

In attesa che domani la Bce trasformi in atti concreti le enunciazioni degli ultimi giorni (tutte comunque concordi nella difesa ad oltranza dell'euro) il premier Mario Monti ha cominciato ieri da Parigi la sua nuova missione europea con due obiettivi di fondo. Innanzi tutto rafforzare il fronte dei Paesi (Italia, Francia e Spagna) che nell'ultimo consiglio europeo di giugno hanno ottenuto un meccanismo di salvaspread senza l'attivazione dei programmi di assistenza e accelerare la concessione della licenza bancaria al fondo salva-Stati Esm, vero nodo del contendere. Secondo traguardo: colmare il gap di fiducia e coesione ancora esistente tra Paesi del Nord che guardano con diffidenza a ogni automatismo sul fronte della solidarietà a beneficio del Sud Europa.

Il primo impegno è stato ieri al centro della colazione di lavoro all'Eliseo tra Monti e il presidente francese, Francois Hollande e sarà probabilmente il piatto forte anche dell'incontro di domani alla Moncloa con il premier spagnolo, Mariano Rajoy. Il secondo aspetto sarà, invece, al centro degli incontri che il presidente del Consiglio avrà da oggi a Helsinki con il premier finlandese Jyrki Kaitanen (un "falco" contro i Paesi più indebitati). Il premier italiano dovrà spazzare via ogni residua diffidenza sulla reale volontà (e capacità) dei membri meridionali dell'Eurozona di perseguire la strada delle riforme strutturali e della disciplina fiscale. Strada che soprattutto l'Italia ha intrapreso con decisione con una drastica riforma delle pensioni e una decisa inversione di tendenza sul mercato del lavoro.

Monti e Hollande sono stati molto determinati ieri nel difendere la moneta unica dagli attacchi speculativi. «Occorre trovare una nuova spinta politica per la zona euro», affermano in un comunicato congiunto. Francia e Italia «ribadiscono il proprio profondo attaccamento all'integrità della zona euro e sono determinate a fare di tutto per proteggerla - si legge nella dichiarazione - gli Stati membri, così come le istituzioni europee, ciascuno secondo le proprie prerogative, debbono assolvere ai propri obblighi al fine di mantenere la stabilità e il buon funzionamento della zona euro e del mercato interno europeo». Parole che ricalcano in parte quanto già detto negli ultimi giorni dal presidente della Bce, Mario Draghi e dalla stessa cancelliera Angela Merkel. Tra Italia e Francia c'è esiste un'intesa totale sulla necessità di rendere rapidamente operative le conclusioni del Consiglio Europeo del 28 e 29 giugno scorso. I dispositivi e gli strumenti previsti in tale occasione, secondo Monti e Hollande, «debbono poter essere utilizzati nel minor tempo possibile, qualora necessario». Inoltre «diversi Paesi della zona euro devono oggi rifinanziarsi a tassi di interesse troppo elevati, malgrado stiano portando avanti le difficili ma necessarie riforme economiche».

Certo, la partita sul meccanismo salvaspread è ancora tutta aperta e il negoziato si giocherà nelle triangolazioni tra Stati dell'Eurozona e Bce. La Spagna di Rajoy sta diventando sempre di più, dopo la Grecia, la nuova linea del Piave per i programmi di assistenza. Monti potrebbe anche sondare la disponibilità del premier spagnolo ad accettare un tale programma ma ben sapendo che dopo la Spagna potrebbe venire il turno dell'Italia.

Ciò nonostante Monti pur rilevando che «gli esami non sono finiti» concorda con Hollande che le prospettive europee si vanno schiarendo. Ed è un messaggio di ottimismo quello che il "professore" lancia dai microfoni di Radio Anch'io con l'immagine della «luce che si intravede alla fine del tunnel». Ma, subito dopo, avverte: la stabilità dell'eurozona è talmente «vitale per tutti e ciascuno» che non ci si può permettere nemmeno un «minuto di disattenzione».

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