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Questo articolo è stato pubblicato il 07 agosto 2012 alle ore 09:14.

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La situazione di Bruxelles è stata tutto sommato tranquilla, ma la tregua non durerà oltre il prossimo 12 settembre. Sempre che riesca ad arrivarci, naturalmente. Questa la previsione contenuta in un blog del Wall Street Journal, firmato da Matina Stevis, che mette in guardia i lettori: perché quella data fatidica potrebbe rappresentare «il simbolico inizio di una nuova stagione di crisi per l'euro, e tutto sembra avviato per un inizio col botto».

Durante tutto il mese di agosto, ricorda, alcuni componenti dello staff della Commissione europea e del Consiglio europeo saranno negli States, mentre il commissario agli affari economici, Olli Rehn, ritornerà al suo ufficio il 12 agosto, rendendo nervosi i giornalisti per questo suo rientro anticipato.

I mercati sono aperti. La Troika - Commissione europea, Banca centrale europea e ispettori del Fondo monetario internazionale - lascerà Atene domenica, ma continuerà il suo lavoro durante l'intero mese fino ai primi di settembre. E la lezione che abbiamo appreso lo scorso anno è che le cose importanti accadono anche in un mese vacanziero come agosto.

Tuttavia, osserva Matina Stevis, il 12 settembre si appresta a diventare il simbolico inizio della nuova crisi dell'euro. Tra le ragioni addotte nel blog del Wsj, il fatto che proprio in quella data gli olandesi voteranno per un nuovo governo, mentre la corte costituzionale tedesca deciderà se il fondo di salvataggio permanente - il meccanismo europeo di stabilità - è costituzionale o meno.

Ritornando all'Eurozona, il 13 settembre, si terrà a Cipro un incontro informale dei ministri delle finanze (in agenda il 14 settembre) a cui farà seguito la riunione di tutti i 27 ministri delle finanze dell'Unione europea a Nicosia. A complicare la situazione, il fatto che il Paese ospitante, che ha la presidenza di turno europea per il semestre, sarà in quel momento in trattative per un salvataggio.

Ma i funzionari dell'Ue dicono che il meeting sarà ampiamente dedicato alla Grecia: per quella data, il rapporto della Troika dovrebbe essere pronto, e le decisioni importanti dovrebbero dunque partire da lì. In particolare, potrebbe iniziare sul serio una discussione su come la Grecia può sopravvivere all'interno dell'euro (con ulteriori finanziamenti? con la ristrutturazione del debito?).

Visti anche i recenti segnali provenienti dalla Bce, continua l'articolo del Wall Street Journal, possiamo anche aspettarci sviluppi sul fronte spagnolo e su quello italiano, sempre che nel mese di agosto gli eventi non richiedano interventi più tempestivi.

Madrid, ad esempio, potrebbe decidere che è tempo di chiedere al fondo europeo di stabilità finanziaria di acquistare le sue obbligazioni, alle condizioni che le verranno richieste. Ed è possibile che l'Italia faccia una mossa conseguente, per cercare di migliorare la propria condizione critica sui mercati. Considerando tutte queste variabili, e per quanto il mese di agosto possa essere turbolento, conclude Stevis, è bene arrivare al 12 settembre in forma e riposati.

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