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Questo articolo è stato pubblicato il 07 agosto 2012 alle ore 13:14.

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Silvio Berlusconi (Imagoeconomica)Silvio Berlusconi (Imagoeconomica)

C'è anche l'ex presidente del consiglio italiano, Silvio Berlusconi, nella lista stilata dallo Spiegel on line dei «10 politici più pericolosi d'Europa», i «profittatori della crisi, che con il populismo da quattro soldi cercano di conquistarsi vantaggi in politica interna».

Il sito del settimanale di Amburgo mette il leader del Pdl - unico politico italiano - in compagnia di nomi del calibro della francese Marine Le Pen, a capo del Fronte Nazionale, dell'olandese Geert Wilders del Partito per la libertà anti-immigrati e anti-islamico, e del greco "anti-troika" Alexis Tsipras di Syriza. In classifica anche il premier ungherese Viktor Orban, che ha lungamente polemizzato sulla sovranità della Banca centrale europea. E Timo Soini, leader del partito dei Veri finlandesi. Oltre a Nigel Farage, leader dell'Ukip, Partito per l'Indipendenza del Regno Unito e a Heinz Christian Strache, leader del Fpoe, il partito austriaco di estrema destra fondato da Joerg Haider.

Per Spiegel Berlusconi si sta preparando «con slogan populistici contro l'euro a diventare per la quinta volta premier» per il Pdl. Il settimanale ricorda le dichiarazioni di Berlusconi sul ritorno alla lira e sulla possibilità che l'Italia stampi più euro. Una menzione anche per le campagne "sfacciate" de Il Giornale di famiglia, con il titolo sul "Quarto Reich" e la foto di Merkel col braccio destro alzato.

Ben rappresentata anche la Germania, con il segretario generale della Csu, Alexander Dobrindt, e con il compagno di partito e ministro delle Finanze bavarese Markus Soeder, quello della "lezione" da dare alla Grecia.

«Soeder e i suoi amici populisti degli altri Paesi Ue fanno tutto facile, e giorno per giorno inaspriscono sempre di più la crisi» considera Der Spiegel prima di affondare l'attacco: «Danno fuoco alla casa comune Europa, soffiano sul risentimento contro i presunti pigri sudeuropei o i tedeschi bramosi di potere. Il loro obiettivo: semplicemente massimizzare i voti a proprio vantaggio, a spese dell'Europa».

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