Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 07 agosto 2012 alle ore 06:36.

My24


La Commissione europea ha rassicurato ieri il Governo spagnolo: le nuove misure di risanamento annunciate per i prossimi due anni «mostrano la determinazione di rispettare gli impegni presi» per tornare a crescere e creare lavoro, hanno fatto sapere da Bruxelles.
«C'è un notevole sforzo di consolidamento di bilancio da parte delle autorità spagnole come confermano le decisioni prese nel consiglio dei ministri di venerdì scorso», ha detto il portavoce comunitario Olivier Bailly. Il Governo di Mariano Rajoy ha predisposto una manovra complessiva di 102 miliardi da qui al 2014: all'aumento delle imposte sui redditi, sui capital gain e sulla casa, ai tagli lineari per i ministeri, alla riduzione dei trasferimenti alle Regioni, è stato aggiunto l'aumento dell'aliquota Iva dal 18 al 21% e il blocco delle tredicesime per i dipendenti pubblici. Nel complesso un recupero di 13,1 miliardi quest'anno, di 38,9 miliardi l'anno prossimo e di 50 miliardi nel 2014 che sembra soddisfare la Commissione europea: le misure fanno parte dell'accordo con il quale la Spagna - che ha fallito per due anni di fila i target di risanamento ed è sotto procedimento per deficit eccessivo - ha ottenuto dall'Europa un anno in più, fino al 2014, per riportare il disavanzo sotto il 3% del Pil, partendo dall'8,9% dell'anno passato.
Ma il nuovo budget - che verrà analizzato a fondo in ottobre - è anche una condizione necessaria per chiedere nuovi aiuti, dopo il prestito di 100 miliardi accordato dall'Eurogruppo per ricapitalizzare le banche iberiche. Continua infatti la trattativa del Governo di Madrid con i leader europei e con la Bce: Rajoy sta cercando di capire quali sono le «misure straordinarie» alle quali ha fatto riferimento Mario Draghi parlando delle prossime mosse di Francoforte a sostegno dell'euro ma soprattutto vuole - per quanto nelle sue possibilità - definire nei dettagli proprio le «condizioni» che la Spagna dovrebbe rispettare nel caso chiedesse aiuto ai fondi salva-Stato europei.
Madrid ha bisogno dell'intervento di Efsf-Esm e Bce in funzione anti-spread ma spera di evitare un pesante commissariamento da parte di Bruxelles e per farlo deve avere almeno i bilanci in ordine. Intanto Rajoy prende tempo guardando ai mercati: ieri la Borsa ha chiuso in territorio positivo e i rendimenti sui titoli del debito pubblico sono scesi, i tassi delle obbligazioni con scadenza a due anni sono calati al 3,49%, meno della metà rispetto ai massimi di dieci giorni fa, sempre avvantaggiandosi delle dichiarazioni di Draghi su nuovo corso dell'Eurotower.
Il Governo spagnolo approverà il 24 agosto le linee generali della bad bank, l'entità finanziaria che dovrà farsi carico degli asset tossici dell'immobiliare, come previsto in cambio degli aiuti europei alle banche. Ma insiste con i leader europei perché stringano i tempi sull'unione bancaria e sulla vigilanza unica: sono passaggi necessari per consentire all'Efsf-Esm di ricapitalizzare direttamente gli istituti di credito spagnoli, senza pesare sul debito pubblico già balzato sopra l'80 per cento.
Le proposte della Commissione, su cui sono concentrati il presidente José Barroso e i commissari Olli Rehn, Michel Barnier e Joaquin Almunia, saranno presentate molto probabilmente l'11 settembre. Un nuovo incontro tra i quattro membri della Commissione, a cui potrebbe partecipare anche il presidente della Bce Mario Draghi, è previsto verso fine mese.
Nella Spagna in recessione intanto, il secondo trimestre ha fatto segnare un record nei fallimenti delle imprese: 2026 in tutto, oltre il 30% del settore delle costruzioni, nella stragrande maggioranza di piccole e medie dimensioni.
luca.veronese@ilsole24ore.com
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Shopping24

Dai nostri archivi