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Questo articolo è stato pubblicato il 07 agosto 2012 alle ore 15:15.

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Il veicolo da combattimento digitalizzato "Freccia" (foto dal sito www.esercito.difesa.it)Il veicolo da combattimento digitalizzato "Freccia" (foto dal sito www.esercito.difesa.it)

La Russia punta sull'Italia per ammodernare il suo esercito. Dopo aver acquistato e la licenza di produzione dei "gipponi" blindati antimina Lince e aver iniziato le valutazioni dei blindati pesanti Centauro e trasporto truppe Freccia l'armata russa sembra interessata ad acquistare il programma "Soldato Futuro" sviluppato in questi anni dall'esercito italiano nell'ambito della costituzione delle capacità ci effettuare operazioni net-centriche noto come Forza Nec.

In un contesto che vede le moderne forze armate occidentali operare con i diversi sistemi d'arma e reparti integrati in un'unica rete nella quale i sistemi di comunicazioni integrati permettono scambi rapidissimi di informazioni tra i diversi elementi e altrettanto tempestivi interventi armati di precisione.

"Soldato futuro" prevede l'acquisizione di armi e sensori avanzatissimi: nuovi fucili Beretta ARX 160 con lanciagranate (già testato in Afghanistan), visori, puntatori, camere termiche diurni e notturni in grado di distribuire in rete quello che ogni soldato vede sul campo di battaglia. Il "Soldato Futuro" impiega nuovo materiali hi-tech anche negli equipaggiamenti protettivi dal fuoco nemico e dalle condizioni climatiche avverse (freddo-caldo) ed è strato realizzato finora in un centinaio di prototipi e di pre-serie in tre diverse configurazioni: "comandante", "fuciliere" e "fuciliere granatiere" (dotato di lanciagranate). Lo sviluppo tecnologico coinvolge diverse società incluse Beretta, Selex Galileo e Selex Communications (Finmeccanica) e il Consorzio Iveco/Oto Melara che ha sviluppato il veicolo da combattimento "digitalizzato" Freccia da due anni in valutazione in Afghanistan.

Programmi simili sono in fase di sviluppo in molti Pesi Occidentali ma quello italiano è andato avanti a rilento a causa dei continui tagli al bilancio della Difesa. L'interesse di Mosca ad acquisire le tecnologie per "digitalizzare" il campo di battaglia potrebbe consentire all'Italia di recuperare nuove risorse. Pochi i dettagli circa le trattative italo-russe che si sarebbero concretizzate dopo la visita a Mosca del ministro della Difesa, Giampaolo Di Paola, nell'aprile scorso.

Durante il recente salone aerospaziale londinese di Farnborough l'interesse russo per il "soldato Futuro" italiano è stata sottolineata dalla rivista specializzata Jane's Industry Quarterly.
L'amministratore delegato di Finmeccanica, Giuseppe Orsi, ha ammesso discussioni con i russi su questo argomento dopo aver sottolineato nel corso di una conferenza stampa come la Russia rappresenti per il gruppo italiano uno dei mercati più importanti dove Finmeccanica ha in corso già diverse cooperazioni nei settori comunicazioni, ferroviario e aeronautico civile e militare (inclusi i velivoli teleguidati) in base a un accordo di cooperazione siglato nel 2005. Dopo due decenni di quasi paralisi nella ricerca e sviluppo in molti settori militari, Mosca cerca ora di recuperare il terreno perduto acquisendo prodotti e tecnologie occidentali come le navi da assalto anfibio francesi Mistral o i blindati e gli equipaggiamenti terrestri più avanzati "made in Italy" .

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