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Questo articolo è stato pubblicato il 08 agosto 2012 alle ore 20:51.

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Alex Schwazer durante la presentazione del calendario dei Carabinieri 2009 presso la scuola ufficiali di roma (Olycom)Alex Schwazer durante la presentazione del calendario dei Carabinieri 2009 presso la scuola ufficiali di roma (Olycom)

L'appuntato Alex Schwazer consegnerà pistola e tesserino giovedì mattina a Bologna, in quella caserma dei carabinieri di via delle Armi alla cui compagnia atleti era assegnato da anni. La parabola discendente del marciatore altoatesino risultato positivo all'antidoping lo scorso 30 luglio per l'uso di eritropoietina compie una nuova impennata verso il basso. Via la divisa, anche se non i gradi, Alex Schwazer tra poche ore sarà a tutti gli effetti un militare in congedo. Divorzio consensuale: ambo le parti, l'Arma e lo sportivo, sanno che il connubio, che culminò con l'oro di Pechino di 4 anni fa, non può continuare. Le strade si dividono, ma per il ragazzo che oggi l'Italia addita come "il peccatore dei peccatori" i guai potrebbero aprirsi anche sul fronte militare.

Con il suo gesto, l'acquisto e l'assunzione di una sostanza proibita, Alex ha di fatto gettato discredito sulla divisa che rappresnetava e per questo, nonostante il congedo, potrebbe subire delle sanzioni disciplinari. Per Schwazer potrebbero profilarsi anche guai per traffico internazionale di sostanze vietate. Almeno questo è indicato, a bassa bassissima voce, da qualcuno che veste la sua stessa divisa. Dall'illecito sportivo, sanzionato con quella radiazione che lui stesso ha invocato sfinito, a quello penalmente persegubile il passo potrebbe essere piccolo: un mezza falcata di marcia. E qui a essere buttata via non è più una carriera agonistica stellare, rivelatasi per Schwazer un peso più grave di quello sopportato da Atlante, ma un pezzo di vita che va oltre lo sport per infilarsi nel codice penale.

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