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Questo articolo è stato pubblicato il 11 agosto 2012 alle ore 11:17.

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Rallenta la domanda di lavoro nel primo semestre del 2012. Sulla base delle indicazioni qualitative fornite dalle imprese e raccolte dal Centro studi Confindustria, la domanda di lavoro a inizio 2012 è rimasta in espansione ma a ritmi fiacchi se confrontata alle tendenze rilevate un anno prima. I dati sono stati raccolti da Confindustria con un'indagine tra le imprese associate, condotta prima dell'approvazione della riforma del Lavoro voluta dal ministro Elsa Fornero.

Nel 2012 rallenta la domanda delle imprese
Tra febbraio e aprile 2012, la quota di imprese che prevedevano un aumento dell'occupazione nei primi sei mesi dell'anno (17,9%) è diminuita rispetto a quella rilevata a inizio 2011 (22,6%), benché superasse ancora la quota di quelle che prevedevano una diminuzione (11,4%, simile all'11,0% dell'anno precedente). Il saldo delle previsioni è quindi rimasto positivo (6,5%) ma si è dimezzato rispetto a inizio 2011 (11,6%).

Aumenta la richiesta di contratti a termine
Tra le imprese che prevedevano un aumento di personale nel primo semestre 2012 la quota maggiore programmava di fare ricorso ai contratti a termine (59,2%), ma oltre la metà aveva anche in programma assunzioni a tempo indeterminato.

In programma più licenziamenti
Tra quelle che intendevano invece contrarre la forza lavoro, la modalità prevalente era rappresentata dal ricorso ai licenziamenti, previsti dal 41,0% delle aziende associate (in aumento dal 32,5% di un anno prima). Tra le imprese piccole e quelle localizzate al Centro-Sud, oltre una su due aveva in programma licenziamenti.

Dati 2011: l'occupazione tiene, ma solo grazie alla Cig
La nota del Centro studi Confindustria traccia anche un bilancio sul mercato del lavoro, riferita al 2011. I dati mostrano come l'occupazione nel 2011 abbia registrato una sostanziale tenuta. La tenuta è dovuta al «seppur lento e parziale recupero del Pil tra fine 2009 e inizio 2011» e «al fatto che le imprese hanno risposto alle contrazioni di produzione e ordini nella seconda parte dell'anno espandendo di nuovo il ricorso alla Cig».

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