Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 13 agosto 2012 alle ore 06:46.

My24


Le rappresentanze dei giovani professionisti non hanno un parere unanime sulla riforma. Alle aperture di commercialisti e consulenti del lavoro fa da contraltare la bocciatura senza appello da parte degli avvocati.
«Il decreto è coerente con i principi della legge che va ad attuare», spiega Eleonora Di Vona, presidente dell'Unione nazionale giovani dottori commercialisti ed esperti contabili. In realtà le modifiche del 2005 all'ordinamento della professione avevano già introdotto molti principi innovativi. Un punto da evidenziare è quello relativo all'assicurazione professionale: «Ci auguriamo che il rinvio di un anno venga sfruttato per tarare meglio l'obbligo rispetto ai tanti giovani che sono collaboratori in monocommittenza di studi di altri professionisti – aggiunge Di Vona – anche perché c'è il rischio di continuare a caricarli di oneri non necessari».
Gianluca Donati, presidente dell'Unione nazionale giovani consulenti del lavoro, si dichiara soddisfatto in particolare di alcuni aspetti del Dpr, come la definizione del percorso per il libero professionista («stop dunque a chi pensava bastasse la semplice iscrizione a un'associazione di categoria o a un elenco presso la Camera di commercio») e la possibilità di pubblicità informativa, che può diventare un «veicolo utilissimo per il giovane professionista». Inoltre Donati sottolinea la possibilità di svolgere il tirocinio professionale parzialmente all'estero o presso la Pa e in concomitanza con l'ultimo anno del corso di studi universitario. Ma Eleonora Di Vona sottolinea un problema da risolvere: «Il tirocinio è stato ridotto a 18 mesi ma continueranno a servire tre anni per iscriversi al registro dei revisori legali. Bisogna fare in modo che questo disallineamento non si traduca in una duplicazione degli esami di abilitazione».
Tutt'altro che soddisfatti, invece, i giovani avvocati. «Al di là degli aspetti formali - spiega Dario Greco, presidente dell'Aiga (Associazione italiana giovani avvocati) - il decreto è contraddittorio e di basso profilo». Greco critica in particolare la formulazione del regolamento «che potrebbe far ritenere che siano venute meno le incompatibilità tra iscrizione all'albo e rapporto di lavoro dipendente». Un altro punto negativo, a suo avviso, è la richiesta – non accolta – di eliminare gli sbarramenti anagrafici per l'esercizio della professione e per il governo della categoria.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Shopping24

Dai nostri archivi