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Questo articolo è stato pubblicato il 13 agosto 2012 alle ore 19:21.

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I ribelli siriani anti-regime hanno diffuso poco fa un video in cui mostrano l'interrogatorio di un uomo identificato quale pilota del Mig che essi affermano d'aver abbattuto oggi nell'est del Paese. L'uomo è indicato come il colonnello Muhammad Suleiman. Secondo il governo, il caccia sarebbe invece precipitato per un guasto tecnico.

Nel video apparsosu Youtube il colonnello Suleiman appare seduto con indosso una tunica scura e attorniato da tre uomini armati in piedi. Di fronte, ma di spalle all'obiettivo della videocamera, un ufficiale dell'Esercito libero si rivolge al pilota del «MiG-23 abbattuto» sui cieli di Muhasan, località 15 km a sud-est di Dayr az Zor lungo l'Eufrate.
«Qual era la tua missione?», domanda l'ufficiale disertore al pilota catturato: «Quella di bombardare Muhasan...». «E cosa vuoi dire agli ufficiali dell'esercito di (Bashar) al Assad?», riprende il membro dell'Esl in riferimento alle forze fedeli al presidente siriano. «Dico che diserto da quella banda», risponde il pilota adottando la terminologia dei ribelli, che definiscono «una banda di criminali» il regime di Damasco.

L'ufficiale dell'Esl conclude il video affermando che il pilota è ora prigioniero di guerra e che sarà trattato con rispetto dei suoi diritti. «L'Esl mi ha trattato in modo accettabile», afferma il pilota Suleiman nel video.

Ucciso cameramen della tv del regime
Intanto, da prima dell'alba di oggi le forze fedeli al regime di Bashar al-Assad hanno ripreso i bombardamenti su Damasco, concentrati soprattutto alla periferia della capitale e nel circondario, facente parte della provincia di Rif Dimashq: sono stati presi di mira i sobborghi meridionali di Assali, Nahar Aisha e al-Qadam come pure, fuori città, le località di Irbin, al-Tal e Jdaydet Artuz.

A Damasco è stato ucciso dalle forze ribelli Hatem Abu Yehya, cameramen della tv al-Ikhbariya vicina al regime di Bashar el-Assad. Abu Yehya era stato rapito venerdì nel sobborgo al Tal della capitale insieme ad altri tre dipendenti dell'emittente, ancora in mano dei sequestratori apparsi in un video ed apparentemente in buona salute.

La violenza è comunque «chiaramente in aumento in molte parti del Paese», e il fenomeno è da imputarsi ad ambedue le parti in conflitto, tanto al regime quanto agli insorti, secondo il generale senegalese Babacar Gaye, capo della Unsmis, la Missione di Supervisione delle Nazioni Unite in Siria, il mandato dei cui osservatori scadrà domenica prossima.

Infine si è registrata l'ennesima defezione tra le file della diplomazia siriana: ha infatti annunciato la rinuncia all'incarico e il passaggio nel campo dei ribelli Dany al-Baaj, primo segretario della missione permanente di Damasco presso la sede dell'Onu a Ginevra nonché suo rappresentante davanti al Consiglio per i Diritti Umani.

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