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Questo articolo è stato pubblicato il 16 agosto 2012 alle ore 13:00.

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Palermo, Catania, Siena, Sassari. Sono iniziati in alcune città gli scioperi dei lavoratori di Nh Hoteles Italia, gruppo spagnolo che gestisce una delle più grandi catene alberghiere e che qualche giorno fa ha annunciato un consistente piano di riorganizzazione in 20 dei 50 hotel presenti nel nostro Paese. Dopo la disdetta del contratto integrativo, l'azienda a fine luglio ha aperto una procedura di licenziamento collettivo per 382 lavoratori.

Le proposte alternative delle organizzazioni sindacali Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil, (un piano di incentivi su base volontaria rivolto a tutte le lavoratrici e lavoratori; il ricorso alla cassa integrazione almeno fino al prossimo 31 dicembre, nonché la disponibilità a discutere interventi sull'organizzazione del lavoro utili a recuperare margini di efficienza, produttività e redditività) non sono piaciute a Nh Italia, che ha riconfermato la volontà di licenziare sia per riorganizzazione che per cessazione di attività.

«Il turismo italiano ha bisogno di maggiori attenzioni e di un piano d'interventi strategici che rilancino il settore - afferma Cristian Sesena, segretario nazionale della Filcams - gli episodi di questi giorni, dal declino di WindJet, ai licenziamenti di Nh Hoteles, avvenuti proprio nel periodo che dovrebbe essere di maggior slancio per il turismo, insieme ai dati che evidenziano il calo del numero dei turisti in molte zone di villeggiatura, testimoniano quanto grave sia la situazione».

In una nota la società iberica sottolinea che il piano è «parte integrante di un progetto complessivo volto a mantenere la competitività di Nh Italia e a rafforzarne la struttura patrimoniale a sostegno di futuri investimenti». La prima azione di questo progetto ha riguardato, nella prima parte dell'anno, l'accordo siglato dalla capogruppo spagnola con gli istituti finanziari per la ristrutturazione del debito che si è conclusa con la sottoscrizione di un contratto di finanziamento di importo rilevante anche in favore della società italiana. «Nh Italia - prosegue la nota - continua comunque a registrare perdite di esercizio consistenti e insostenibili nel lungo periodo. Come seconda priorità, vista la situazione economica attuale che, con il perdurare della crisi, impone massima flessibilità e maggiore efficienza, in un settore caratterizzato da elevati costi fissi (il 50% dei quali derivanti da costi di personale) e ricavi fluttuanti, le grandi catene alberghiere sono chiamate a modificare in tempi rapidi consuetudini e prassi consolidate, dimensionando i propri assetti organizzativi alla nuova fase strutturale di mercato».

Su questa linea si struttura l'intervento complessivo previsto dal piano presentato ai sindacati: razionalizzazione dell'organizzazione di Nh Italia, anche attraverso la cessazione di alcune attività precedentemente svolte da personale Nh; rinegoziazione in alcune strutture delle indennità e dei premi di produzione; taglio di posti di lavoro.

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