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Questo articolo è stato pubblicato il 20 agosto 2012 alle ore 07:37.

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Alla vigilia di Londra 2012, non era poi così difficile ipotizzare che l'Italia olimpica avrebbe dovuto ringraziare la scherma e che, praticamente di conseguenza, la provincia di Ancona si sarebbe distinta in una classifica ancorata al territorio e basata sugli atleti andati a medaglia.

Il bottino azzurro arrivato dalle pedane (sette medaglie, il 25% delle 28 totali) è stato come sempre notevole. E Ancona ci ha messo parecchio del suo: merito delle infallibili fiorettiste di Jesi, una scuola che stavolta ha portato un oro e un bronzo individuali (con Elisa Di Francisca e Valentina Vezzali) e un successo con lo squadrone nel quale le due marchigiane erano affiancate da Arianna Errigo e Ilaria Salvatori. Tre ori e un bronzo erano già un tesoro sufficiente per conquistare la vetta, ma nell'ultima giornata c'è stato anche il terzo posto del volley maschile con l'apporto di Andrea Bari ed Emanuele Birarelli (nati a Senigallia) e di Samuele Papi (nato ad Ancona).

La classifica vede seconda Roma con due ori (entrambi nel fioretto a squadre, della già citata Salvatori al femminile e di Valerio Aspromonte al maschile), cui si aggiungono un argento nella pallanuoto maschile (di Niccolò Gitto) e due bronzi, delle "farfalle" Elisa Blanchi ed Elisa Santoni nella ginnastica ritmica a squadre. Terza finisce un po' a sorpresa Monza, che eccelle a sua volta nella scherma (Errigo argento individuale e oro a squadre nel fioretto), ma prende anche un bronzo "pesante", merito di Matteo Morandi nella ginnastica, specialità anelli, e in extremis regala il terzo posto di Marco Aurelio Fontana, arrivato al traguardo senza la sella della sua mountain bike.

Se per l'Italia i posti sul podio sono stati 28, il numero dei medagliati – con gli sport di squadra – sale a 68 (compresi i nove nati all'estero: tre in Croazia, uno ciascuno in Brasile, a Cuba, in Polonia, Romania, Ucraina e Ungheria). E se erano 77 (su 110) le province rappresentate a Londra, solo 32 hanno avuto un atleta da medaglia. Per una volta, il Sud non ne esce male, essendo andato a segno con ben 10 aree (Brindisi, Ragusa, Napoli, Caserta, Messina, Siracusa, Cosenza, Foggia, Salerno e Taranto). Tra le province più grandi, Milano ha solo un argento (con Roberto Cammarelle nel pugilato). Assenti Palermo e Torino, capofila di un Piemonte senza podi.

Al capitolo "prime volte", infine, ecco gli ori di Brindisi (Carlo Molfetta nel taekwondo), Pordenone (Daniele Molmenti nella canoa slalom), Ragusa (Giorgio Avola nel fioretto a squadre) e Varese (Michele Frangilli nel tiro con l'arco a squadre).

(Gia. B.)

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