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Questo articolo è stato pubblicato il 17 agosto 2012 alle ore 17:57.

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Gli allenamento della nazionale argentina di rugby in vista del 4 nations (Epa)Gli allenamento della nazionale argentina di rugby in vista del 4 nations (Epa)

La denominazione ufficiale, senza grandi sforzi di fantasia, è The Championship. Ma questo, in realtà, è l'erede del Tri Nations, il torneo-manifesto del rugby dell'emisfero Sud, che allarga il numero delle partecipanti aggiungendo l'Argentina al terzetto Nuova Zelanda-Australia-Sudafrica.

Un'ammissione sacrosanta, visto che i Pumas sono stati fino ad ora l'unica grande squadra del panorama internazionale lasciata fuori da una competizione annuale del più alto livello.
La storia bussa allo stadio di Newlands, Città del Capo, dove domani l'Argentina - che saluta il rientro nelle sue file del "mago" Juan Martin Hernandez all'apertura - sarà ospitata dal Sudafrica del nuovo allenatore Heyneke Meyer. Pronostico a favore dei padroni di casa, sempre vincenti nei 13 precedenti fra le due squadre, ma non sono escluse sorprese. Il primo a metterle in conto è Santiago Phelan, c. t. dell'Argentina, che si avvale della consulenza tecnica di Graham Henry, l'uomo che meno di un anno fa ha condotto gli All Blacks neozelandesi alla conquista della Coppa del Mondo.

Di sicuro i Pumas hanno le loro carte da giocare, a partire come sempre da una mischia a dir poco ostica. Resta il fatto che lo sviluppo "economico" del movimento rugbystico del paese sudamericano è tuttora indietro, al punto che nel XV di partenza di domani si trovano 12 atleti tesserati per club francesi, due che si sono sistemati in Inghilterra e solo uno che gioca in patria. Ma aiuti dall'organizzazione del torneo, proventi da sponsor e da diritti televisivi dovrebbero avere la loro importanza, e questo potrebbe consentire un ridimensionamento del fenomeno emigrazione ovale. Tra l'altro, diventerà sempre più difficile che giovanissimi giocatori di (quasi) sicuro avvenire - come Parisse e Castrogiovanni, per citare due nomi "eccelsi" - passino l'Atlantico per vestire l'azzurro della terra dei loro padri, se non dei loro nonni o bisnonni.

Intanto, un po' di tifo per l'Argentina si può fare non solo allo scopo di sostenere l'"underdog" di turno, ma anche per un legame di sangue con i vari Figallo, Carizza, Amorosino, Postiglioni, Orlandi, Senatore, Leonardi, che domani saranno in campo o in panchina. In attesa di vedere se, una volta arrivati al Championship, i nostri cugini saranno in grado di coronare un altro sogno: quello di ospitare l'edizione 2023 dei Mondiali, dopo che nel 2015 si sarà giocato in Inghilterra e nel 2019 in Giappone.
Ma ora c'è da pensare al torneo che sta iniziando. Le gerarchie attuali dicono Nuova Zelanda, con Steve Hansen nuovo allenatore, capitan McCaw che torna alla maglia numero 7 dopo un'esperienza al centro della terza linea e il giovane Aaron Smith prescelto come mediano di mischia.

Neozelandesi, tra l'altro, sono anche i Waikato Chiefs, la franchigia che di recente ha vinto il suo primo Super15, manifestazione che raggruppa le migliori selezioni regionali dei tre Paesi leader del Sud del mondo. Intanto, però, gli All Blacks partono subito da un impegno durissimo, in casa dell'Australia, campione uscente del Tri Nations.
Il Champioship propone i turni nell'arco di otto fine settimana, con un intrecciarsi di voli intercontinentali non brevi a pesare sulla condizione psicofisica dei giocatori. Che - meno di un mese dopo la fine della competizione, fissata per il 6 ottobre - si rimetteranno in viaggio alla volta dell'Europa per le tradizionali tournée di novembre. Al business non si comanda.

CHAMPIONSHIP
Il calendario
18 agosto: Australia-Nuova Zelanda; Sudafrica-Argentina
25 agosto: Nuova Zelanda-Australia; Argentina-Sudafrica
8 settembre: Australia-Sudafrica; Nuova Zelanda-Argentina
15 settembre: Australia-Argentina; Nuova Zelanda-Sudafrica
29 settembre: Sudafrica-Australia; Argentina-Nuova Zelanda
6 ottobre: Sudafrica-Nuova Zelanda; Argentina-Australia

TRI NATIONS 2011
I risultati
Australia-Sudafrica 39-20; Nuova Zelanda-Sudafrica 40-7; Nuova Zelanda-Australia 30-14; Sudafrica-Australia 9-14; Sudafrica-Nuova Zelanda 18-5; Australia-Nuova Zelanda 25-20
La classifica finale*
Australia 13 punti; Nuova Zelanda 10; Sudafrica 5
*Quattro punti per la vittoria, due per il pareggio, uno se si segnano almeno 4 mete, uno alla squadra che perde con meno di otto punti di scarto

TRI NATIONS - L'ALBO D'ORO
1996: 1. Nuova Zelanda 2. Sudafrica 3. Australia
1997: 1. Nuova Zelanda 2. Sudafrica 3. Australia
1998: 1. Sudafrica 2. Australia 3. Nuova Zelanda
1999: 1. Nuova Zelanda 2. Australia 3. Sudafrica
2000: 1. Australia 2. Nuova Zelanda 3. Sudafrica
2001: 1. Australia 2. Nuova Zelanda 3. Sudafrica
2002: 1. Nuova Zelanda 2. Australia 3. Sudafrica
2003: 1. Nuova Zelanda 2. Australia 3. Sudafrica
2004: 1. Sudafrica 2. Australia 3. Nuova Zelanda
2005: 1. Nuova Zelanda 2. Sudafrica 3. Australia
2006. 1. Nuova Zelanda 2. Australia 3. Sudafrica
2007: 1. Nuova Zelanda 2. Australia 3. Sudafrica
2008: 1. Nuova Zelanda 2. Australia 3. Sudafrica
2009: 1. Sudafrica 2. Nuova Zelanda 3. Australia
2010: 1. Nuova Zelanda 2. Australia 3. Sudafrica
2011: 1. Australia 2. Nuova Zelanda 3. Sudafrica

IL RANKING MONDIALE
1. Nuova Zelanda 2. Australia 3. Sudafrica 4. Inghilterra 5. Francia 6. Galles 7. Irlanda 8. Argentina 9. Scozia 10. Samoa 11. Italia 12. Tonga 13. Canada 14. Figi 15. Georgia

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