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Questo articolo è stato pubblicato il 18 agosto 2012 alle ore 08:14.

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ROMA
È stato catturato ieri mattina il superlatitante Francesco Matrone, 65 anni, a capo del'omonimo clan, colpito da due ergastoli per duplice omicidio ed inserito nell'elenco dei nove latitanti più pericolosi nel programma speciale di ricerca elaborato dal Viminale. L'operazione, eseguita dai carabinieri del Ros e del comando provinciale di Salerno, coordinata dalla Dda del capoluogo, è proseguita tutta la giornata, con perquisizioni nell'area di Battipaglia e Montecorvino Rovella, dove si rifugiava il latitante.
Originario di Scafati (Salerno), ricercato dal 2007, Matrone è stato bloccato nella sua abitazione, immersa nella vegetazione. Assieme a lui in casa in quel momento c'era la moglie. Il blitz dei carabinieri è stato fulmineo, e ha sorpreso il latitante che non ha avuto neanche il tempo di pensare a una reazione, lasciandosi così ammanettare.
Per l'arresto sono stati impiegati oltre cento carabinieri che hanno passato al setaccio la zona di Battipaglia e di Montecorvino Rovella per risalire a quanti hanno coperto la latitanza. Di Matrone, soprannominato «la belva», si erano perse le tracce nel 2007, quando i giudici del tribunale di Nocera Inferiore chiesero il suo arresto per l'omicidio di Salvatore Squillante, avvenuto il 23 marzo del 1980 a Sarno in un agguato di camorra. La condanna all'ergastolo fu confermata dalla Corte d'appello del tribunale di Salerno nel 2009, ma Matrone, ritenuto il mandante di quella esecuzione, aveva già preso il largo.
Già in quegli anni il suo nome figurava nell'elenco dei trenta ricercati più pericolosi. La cattura di ieri era tra i principali obiettivi delle forze dell'ordine. Occhiali da vista, t-shirt bianca, cappellino di colore verde, pantaloni tipo militare di colore grigio, Matrone, aspetto trasandato e manette ai polsi, è stato fatto entrare in un'auto dei militari dell'Arma e condotto nel carcere salernitano di località Fuorni.
«È un'operazione di grande importanza perché rappresenta un'altra affermazione dello Stato contro la camorra, grazie ad un successo investigativo di alto livello conseguito con il prezioso lavoro delle forze dell'ordine e della magistratura», ha detto il ministro dell'Interno, Anna Maria Cancellieri. «È un segnale forte di presenza dello Stato – ha aggiunto il sindaco di Scafati, Pasquale Aliberti – in un territorio difficile, che in questi anni ha subito troppo spesso un freno al proprio sviluppo, alla sua crescita e credibilità per la presenza ingombrante di questi personaggi».
I particolari della cattura saranno resi noti oggi, a Salerno, dal procuratore della Distrettuale Antimafia, Franco Roberti, insieme al comandante del Ros Mario Parente, quello della Legione Carabinieri Campania Carmine Adinolfi e il comandante provinciale di Salerno Fabrizio Parrulli.
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