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Questo articolo è stato pubblicato il 18 agosto 2012 alle ore 14:33.
I mercati sono ingiusti con l'Italia e la Spagna, non prendendo in considerazione i seri sforzi di risanamento: ne è convinto il presidente dell'Eurogruppo Jean-Claude Juncker, che lo ha detto al Tiroler Tageszeitung. «Non c'è nessuna ragione di dubitare della volontà di consolidamento di Italia e Spagna», ha detto. Ambedue i paesi - prosegue il premier lussemburghese - hanno avviato misure significative di consolidamento, ma vengono trattati dai mercati come se non lo avessero fatto. Juncker ricorda che «i tassi di interesse al di sopra del 7% sono molto elevati. Nella situazione attuale non sono giusti. Il consolidamento, inoltre, richiede riforme strutturali orientate verso la crescita».
«La Grecia non andrà fuori da euro ma tecnicamente possibile
La Grecia non lascerà la zona euro, ma «tecnicamente una sua uscita è possibile» e i rischi politici «sono imprevedibili» ha affermato Juncker alla vigilia di nuovi colloqui ad Atene con le autorità greche, previsti per mercoledì. «Non penso che accadrà», ha detto Juncker a una domanda del giornale austriaco Tiroler Tageszeitung Austrian su un'eventuale uscita della Grecia dalla zona euro; poi ha aggiunto che «se la Grecia rifiutasse un consolidamento del bilancio e delle riforme strutturali, allora dovremmo considerare la questione».
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