Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 18 agosto 2012 alle ore 18:52.

My24

ROMA - «Efficienza» è stata, e resta, la parola d'ordine, la mission, la bussola del governo Monti sul terreno impervio della giustizia. Al di là del mantra «ce lo chiede l'Europa», la crisi economica ha imposto di dare finalmente attenzione a riforme colpevolmente trascurate negli ultimi decenni: misure forse impopolari o poco vendibili sul piano mediatico, ma essenziali per recuperare la funzionalità di un sistema che, così com'è, compromette la competitività dell'Italia e ci costa un punto di Pil.

E allora ecco che, a metà del suo mandato, il ministro della Giustizia Paola Severino può mettere all'attivo del bilancio una decina di misure, prima fra tutte quella sulla geografia giudiziaria – riforma strutturale per eccellenza – impensabile fino a qualche tempo fa eppure strategica. Altrettante ne restano da approvare, a cominciare dal ddl anticorruzione, indispensabile tassello di un piano di crescita economica. Una riforma la cui efficacia, peraltro, è legata a doppio filo all'efficienza del sistema giudiziario, altrimenti è destinata a rimanere poco più che un manifesto.

La Severino conferma di considerarla una priorità dell'autunno, che si preannuncia caldissimo per il guardasgilli: la Lega e il Pdl gliel'hanno giurata, dopo l'approvazione del taglio dei Tribunalini. Così, mentre dalle sedi internazionali arrivano importanti riconoscimenti all'azione del governo e l'incoraggiamento ad andare avanti sulla strada avviata, Lega e Pdl definiscono «fallimentare» la politica della giustizia di Severino e minacciano di non fare sconti quando si andrà al voto sull'anticorruzione.
Il ddl, dopo essere stato approvato dalla Camera a giugno, si è impantanato al Senato, in commissione Giustizia. Ufficialmente perché c'erano altre priorità, ma di fatto perché nella maggioranza non c'è accordo. Il testo non soddisfa né il Pd né il Pdl, ma mentre il partito di Bersani è disposto a ratificare il lavoro di Montecitorio, il partito di Alfano ha alzato l'asticella delle richieste pretendendo che il governo modifichi – o addirittura elimini – il reato di «traffico di influenze illecite», nonostante alla Camera sia già stato modificato secondo le indicazioni del Pdl. La mediazione della Severino, tuttavia, potrebbe continuare ad essere un approdo vantaggioso per tutte le forze politiche, tanto più con l'avvicinarsi della campagna elettorale.

In funzione di un recupero di efficienza del processo civile (e quindi delle ricadute positive sulla competitività del Paese), sono state approvate le misure sulle professioni, che dovrebbero anche contribuire (il condizionale è d'obbligo) a una riduzione della litigiosità e a un aumento della produttività del sistema. Ancora di più l'istituzione del Tribunale delle imprese (a regime da settembre) dovrebbe migliorare la qualità e i tempi delle decisioni, attraendo investitori esteri. Il filtro all'appello civile, la riforma della legge Pinto e l'estensione delle materie oggetto della media conciliazione dovrebbero poi ridurre il carico giudiziario (anche se c'è il rischio che aumenti in Cassazione).

Un'incidenza enorme avranno – se approvati – gli interventi normativi sul processo civile telematico (notifiche, comunicazioni, vendite forzate), non solo per velocizzare le procedure ma anche per garantire ai cittadini un presidio di giustizia di "prossimità" a seguito della riforma della geografia giudiziaria. Più trascurato, finora, il settore penale, dove un recupero di efficienza dovrebbe venire dal ddl – ancora da approvare – sulla depenalizzazione e sulla «messa alla prova», misure strutturali destinate a deflazionare il processo e il carcere, che per Severino resta un'altra priorità.


I principali dossier

I «fascicoli» chiusi
TAGLIO DEI TRIBUNALI

Il governo ha stabilito il taglio di tutte le 220 sezioni distaccate dei tribunali, la soppressione di 31 piccoli tribunali e la cancellazione di 667 uffici dei giudici di pace non circondariali. Il risparmio stimato è di 80 milioni

CAUSE PIÙ BREVI
Con il decreto Sviluppo, per ridurre i tempi della giustizia, sono stati introdotti un filtro di inammissibilità preliminare in appello e la riforma della legge Pinto che fissa tempi certi alla «ragionevole» durata dei processi

GIUDICI DELLE IMPRESE
Il decreto Cresci-Italia dà il via al Tribunale delle imprese nelle sedi di 20 tribunali. In questo modo dovrebbero ridursi i tempi riferiti a controversie commerciali. I nuovi uffici entreranno a regime a settembre


E quelli ancora aperti
ANTICORRUZIONE

Il governo vuole intervenire per rafforzare le misure contro la corruzione. L'obiettivo è introdurre, tra le altre misure, nuove ipotesi di reato, quali il «traffico di influenze illecite»

PROCESSO TELEMATICO
Processo telematico per rendere le cause più efficienti e mento costose. La proposta del governo è di perfezionare l'impianto normativo, in particolare per le notifiche e le comunicazioni informatiche

DEPENALIZZAZIONE
Dopo l'approvazione del decreto Salva- carceri, per evitare l'affollamento, il governo punta a forme di depenalizzazione e all'introduzione di pene detentive non carcerarie

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi