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Questo articolo è stato pubblicato il 18 agosto 2012 alle ore 08:14.

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ROMA
«Non c'è un solo provvedimento economico, in questi quattro anni di legislatura, che abbia visto Udc e Pd su posizioni differenti: abbiamo votato contro o a favore sempre, sia quando al Governo c'era Berlusconi che con l'Esecutivo Monti». Francesco Boccia, coordinatore delle commissioni economiche del Pd alla Camera, è trachant: «L'intesa con il partito di Casini non è tattica ma nei fatti e indica la comune volontà di proseguire nell'azione di risanamento avviata da Monti».
E come la mette con Vendola e con quanti nel Pd non sembrano affatto entusiasti delle scelte montiane?
Abbiamo dimostrato in più occasioni di essere in grado di trovare una sintesi. E non è un caso perché, nonostante le differenze, ci accomuna un valore fondamentale qual è la centralità della persona che si ritrova nella cultura cattolica così come in quella liberale e socialista.
Intanto però nel Pd Bindi e Fassina rilanciano la patrimoniale mentre Casini non vuole neppure sentirne parlare...
Anche Casini è consapevole che il rilancio del Paese passa per un'azione di redistribuzione. E poiché non si può fare ricorrendo alla filosofia keynesiana alla Fassina, ovvero facendo affidamento sui soldi degli altri, dobbiamo agire sulla leva fiscale e quindi sugli incentivi e sui grandi patrimoni. Ricorda la proposta per aumentare la tassazione delle rendite finanziarie proposta da Bersani? A sostenerla c'era anche Casini.
Ma che succederà se dovesse rimanere il Porcellum? Salterebbe l'ipotesi di una convergenza con l'Udc?
Non voteremo con il Porcellum. Nessuno potrebbe permettersi di andare davanti agli elettori con la responsabilità di non aver cancellato questa legge.
Si chiamerà in un altro modo, ma se dovesse restare il premio alla coalizione e non al partito...
Il Pd ha manifestato ampia disponibilità a trovare un'ipotesi di mediazione e sono convinto che alla fine questa volontà produrrà i suoi frutti.
Allora per accaparrarvi il premio di maggioranza al primo partito ci sarà un listone Pd-Sel?
No, il Pd porterà avanti la sua proposta e su questo chiederà ai cittadini di pronunciarsi.
Ma se non ci sarà una coalizione, allora non ci saranno neanche le primarie?
Le primarie ci saranno in ogni caso e nonostante il nostro statuto preveda che il candidato premier per il Pd coincida con il segretario del partito. Il primo a volerle è proprio Bersani, che è diventato leader del Pd attraverso le primarie.
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