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Questo articolo è stato pubblicato il 20 agosto 2012 alle ore 08:57.

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Il 2012 sarà un altro anno record per gli incendi: rispetto all'anno scorso il numero dei roghi è cresciuto del 61% e soprattutto è raddoppiato (+104%) come estensione. Dal primo gennaio al 12 agosto sono andati distrutti 33.620 ettari, contro i 16mila dello stesso periodo del 2011. Il conteggio, articolato regione per regione, è stato fatto dal corpo Forestale dello Stato.

In realtà gli ettari andati in fumo sono anche di più, se si considera che a questo censimento non partecipa la Sicilia, regione quest'anno particolarmente colpita dai roghi ma che – chissà come mai – ha ritenuto di non inviare i dati al Comando centrale del Corpo.

La Sardegna è tra le Regioni più colpite con 805 incendi e oltre 3mila ettari perduti. Disastri ambientali anche in Campania (677 episodi) e Calabria (635). Spicca quest'anno anche il Lazio con i suoi 467 incendi, compresi quelli che hanno assediato fino a pochi giorni fa Roma.
Tutta colpa del gran caldo ? No di certo. L'afa è solo uno dei fattori di rischio che fa da moltiplicatore.: «La siccità, che fa seguito a una primavera piovosa in cui la vegetazione è cresciuta rigogliosa gioca sì un ruolo - spiega Fabrizio Bardanzellu, dirigente Servizi operativi del Corpo forestale dello Stato - ma dietro a ogni fuoco c'è la mano dell'uomo».
Dall'inizio dell'anno e fino al 10 agosto gli agenti del Corpo forestale hanno denunciato a piede libero 288 persone (erano 446 in tutto il 2011, già raddoppiate rispetto al «tranquillo» 2010) e arrestato sette piromani, colti in flagranza .

Sciatteria, incuria, episodi di vandalismo, liti tra vicini o l'avidità di cacciatori senza scrupoli pronti a stanare gli animali facendogli, appunto, terra bruciata intorno sono tra i motivi ricorrenti che armano la mano dei piromani. E poi magari il vento che cambia trasforma un piccolo rogo in un incendio devastante. Come nota la Relazione del Cfs la maggior parte degli incendi va oltre le intenzioni degli stessi piromani. "Sul totale delle comunicazioni di notizie di reato emesse nel 2012 il 10% è relativo a eventi dolosi, mentre il 90% si riferisce a eventi colposi".

Per combattere la piaga da due anni a questa parte i Forestali hanno un arma in più: un software unico a livello europeo che si sta rivelando di grande aiuto per identificare gli autori di questi reati.
Si chiama Wicap (acronimo di wildfire cryminal analys programm) e si basa sulla tecnica americana del profiling, di creare cioè un profilo psicologico dell'autore di crimini, soprattutto seriali. Nella banca dati sono contenuti ormai 300 profili di piromani, condannati almeno in primo grado, dal 2000 a oggi. Età, professione, abuso di droghe o alcool e persino il tipo di innesco utilizzato. Wicap si basa sulla convinzione (supportata dalla statistica) che chi appicca il fuoco vive in genere vicino all'incendio, appartiene ad alcune categorie a rischio. Ogni nuovo incendio viene quindi confrontato con i profili già inseriti in Wicap e questo fornisce molte volte elementi preziosi per le indagini (per approfondimenti vedi anche il Sole 24 ore del 20 agosto).

Respinto con forza il luogo comune che vede qualche «mela marcia» anche all'interno del Corpo: «Assunzioni e contratti
stagionali non dipendono dal numero di incendi – precisano i Forestali - mentre per ogni spegnimento i nostri addetti rischiano la vita».

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